Scuola di scristianizzazione?

studentiStudi Cattolici n.603 maggio211

Non si può certo attribuire alla scuola tutta quanta la responsabilità della deriva di scristianizzazione della società italiana, tanto più che certi contenuti scolastici sembra che scivolino dalla memoria degli studenti come l’acqua sulla roccia, senza lasciar traccia, in apparenza. Molti altri componenti sembrano incidere in modo più evidente, come i media, le amicizie: a ognuno la . sua parte di responsabilità. Eppure nella scuola sta avvenendo un salto di intensità del fenomeno, che forse si spiega meglio ; con la socializzazione delle esperienze di vita, cioè con lo stare insieme degli alunni, che permette la comunicazione di uno stile di vita privo di riferimenti spirituali.

di Stefano Muratori

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I segreti del Pci

pciPanorama n.6 – 3 febbraio 2011

Vent’anni fa moriva (sulla carta) il PARTITO COMUNISTA ITALIANO e nella tomba si portava intrighi, strane morti e gialli irrisolti

di Giovanni Fasanella

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Caritas:opera missionaria della chiesa non una "ong"

Caritasdal sito del Vaticano Venerdì, 27 maggio 2011

Il discorso del Papa ai membri all’assemblea generale di Caritas Internationalis sottolinea la natura ecclesiale e canonica di questa organizzazione chiamata a realizzare, insieme con tutta la Chiesa, la missione di manifestare e testimoniare, attraverso la carità vissuta, quell’amore che è Dio stesso.

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La sofferenza dei figli dei divorziati nell’esperienza di chi insegna e del Telefono Azzurro

divorzio_bambiniIl Foglio del 19 maggio 2011

di Francesco Agnoli

Una recente ricerca dell’Università di Toronto afferma che i figli del divorzio sono più facilmente propensi al suicidio rispetto ai figli che hanno avuto una famiglia stabile. La ricerca è stata pubblicata anche su “Psychiatry Research” e su altri giornali stranieri, ma non ha avuto nessuna eco nel nostro paese. Eppure quella ricerca non fa che confermare quello che il buon senso insegna.

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Quello che gli uomini non dicono. La crisi della virilità

casalingoRassegna Stampa maggio 2011

Introduzione dell’autore

Tra i tanti fenomeni emergenti di questi ultimi anni c’è sicuramente la crisi dell’uomo, inteso come maschio. È debole, stanco, demotivato, passivo, solo. E triste. Alcuni uomini sono depressi, insicuri, ansiosi; sperimentano un senso di inadeguatezza sia in famiglia, che sul lavoro, che con gli altri uomini; hanno una scarsa autostima e poca fiducia in sé e nelle proprie capacità; si sentono timidi, paurosi, deboli.

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La rivolta araba: è vera primavera?

primavera arabaVita e pensiero n.2 marzo 2011

Richiesta di democrazia e pluralismo, rifiuto dell’uomo forte, disponibilità verso l’Occidente: un’analisi della protesta che sta interessando il Nord Africa, ma anche tutto il Medio Oriente

di Olivier Roy

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Scienza e Vita dice NO al ddl sulle DAT

testamento_bioAssociazione Scienza & Vita
di Pisa e Livorno

Documento approvato in assemblea il 16 maggio 2011 sulle norme in materia di consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento

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L’ergastolano albanese trova il Cielo in una cella

carcereLibero 19 maggio 2011

La conversione in carcere di Bledar testimonia che solo con Dio si può raggiungere quella felicità che tanti intellettuali pieni di sé dicono di cercare e non trovare

di Antonio Socci

Un albero che cade – com’è noto – fa più rumore di una foresta che cresce. I telegiornali sono pieni di alberi che cadono: lotte di potere, una serie infinita di omicidi, gli scandali sessuali, le guerre. Ne viene fuori ogni giorno una rappresentazione mostruosa della realtà. Una desertificazione umana dove sembra non ci sia più speranza. I media sono una fabbrica gigante di angoscia.

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Separare sessualità e genitalità è solo castrazione. Invece la verginità mi ha regalato un’infinita paternità

pretiIl Foglio 19 maggio 2011

Figlio della rabbia da ’68, ho scoperto che per essere preti serve esattamente quel che serve per sposarsi, essere uomini. Testimonianza appassionata di un missionario.

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Le responsabilità dei cristiani

preti_stradaStudi Cattolici n.602 aprile 2011

L’errore fondamentale dei cristiani è di essersi inginocchiati davanti al mondo. «In larghi settori del clero e del laicato, ma l’esempio viene dal clero, non appena la parola mondo è pronunciata, una luce d’estasi passa negli occhi degli uditori». Inginocchiarsi di fronte al mondo ha significato e significa per troppa cultura cristiana condividere sostanzialmente l’idea della naturale bontà dell’uomo e del mondo.

di mons. Luigi Negri

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