Studi Cattolici n.597 – Novembre 2010
di Andrea Vannicelli
In Francia (come anche in Italia), gran parte della pubblicistica, a cominciare dai manuali scolastici, presenta Francois-Marie Arouet (in arte Voltaire, Parigi 1694-1778) come apostolo della fraternità e della tolleranza tra gli uomini.
Precursore della Rivoluzione francese (tanto che nel 1791 il suo corpo fu trasportato in trionfo nel Pantheon parigino), Voltaire è l’idolo della borghesia liberale e anticlericale. I letterati ne apprezzano particolarmente i racconti, dal tono vivace e frizzante (Candido, Zadig, Micromega, L’ingenuo sono tra i più famosi), mentre di lui quasi più nessun professore di lettere in Francia mette in programma i poemi epici, le poesie, i libelli satirici o le epistole, ormai tutti assai invecchiati nella forma.
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