Avvenire Inserto “è vita” 9 ottobre 2008
di Giacomo Samek Lodovici
Spesso si invoca l’autodeterminazione per giustificare il testamento biologico, l’eutanasia e l’obbligo del medico di assecondare il malato, anche quando quest’ultimo chiede di sospendere terapie salvavita chiaramente proporzionate. Ora, a parte il fatto che obbligando i medici in nome dell’autodeterminazione del malato si calpesta quella dei primi, il concetto di autodeterminazione è molto denso: con qualche semplificazione diciamo che l’uomo si autodetermina, in misura più o meno ampia, ogni volta che sceglie di compiere o non compiere un’azione.