La guerra nazionale spagnola di fronte alla morale e al diritto (1)

del padre Ignacio G. Menendez – Reigada O.P

Docente di Teologia Morale, membro dell’associazione Francisco de Vitoria

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PARTE PRIMA

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1989-2009. Perché la Chiesa ha condannato il comunismo

scomunica_comunismodal sito Cesnur.org 5 maggio 2009

di Massimo Introvigne

I vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino offrono occasione di riflettere sul Magistero cattolico in tema di comunismo.

La Chiesa – come ricorda Papa Pio XI (1857-1939) nell’enciclica Divini Redemptoris del 1937 (n. 4) – ha condannato il comunismo già prima che fosse pubblicato, nel 1848, il Manifesto del Partito Comunista, precisamente nel 1846 con l’enciclica Qui pluribus del Beato Pio IX (1792-1878).

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La scuola torna severa. E noi?

scuolail Giornale, 2 marzo 2009

La scuola, forse ha ripreso a fare la sua parte e prendere a righellate in testa un professore non sarà più consentito. Ma non sarà possibile riportare un po’ di decenza nelle aule senza l’aiuto di quei genitori post sessantottini cresciuti con lo slogan «vietato vietare»

di Michele Brambilla

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Joe l’idraulico e il Papa. La crisi economica mondiale e la Chiesa

joe_idraulicocesnur.org – maggio 2009

di Massimo Introvigne e Pier Marco Ferraresi

1. Perché la crisi

«Joe l’idraulico», Joe the Plumber, è stato il personaggio più citato – in effetti, è stato menzionato più spesso del terrorista Osama bin Laden – nei dibattiti televisivi che hanno preceduto le elezioni presidenziali americane del 4 novembre 2008. In questi dibattiti Joe l’idraulico è diventato il simbolo del cittadino statunitense messo al tappeto dalla crisi economica.

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L’epopea dei cristiani di Shimabara

samurai_coverRassegna Stampa

Al prefetto del pretorio che gli domanda se c’è in lui una volontà di morte, il senatore romano Apollonio, condannato sotto Commodo nel 185, durante una delle ricorrenti persecuzioni, risponde: «Volentieri vivo, ma l’amore della vita non mi induce ad avere paura della morte, perché niente è più prezioso della vita eterna, che è l’immortalità dell’anima che in questa vita ha vissuto bene».

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Romano Amerio risponde ad Enzo Bianchi

Enzo BianchiIl Foglio, 26 aprile 2009

Sono reduce dalla lettura dell’ultimo libro di Enzo Bianchi, “Per un’etica condivisa” (Einaudi), e non posso non riflettere sulla spaventosa distanza che esiste tra il pensiero di questo famoso monaco mediatico e l’ortodossia cattolica…

di Francesco Agnoli

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Viva Harry Potter, abbasso la Rowling

harry_PotterAvvenire, 29 dicembre 2007

di Massimo Introvigne

Emoziona l’uscita in Italia di Harry Potter e i doni della morte, il settimo e ultimo volume della saga del maghetto? Pochi, per la verità, sono riusciti a non leggere le recensioni dell’edizione inglese, e quindi a non sapere già come va a finire.

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Violenze sulle donne: il governo apre ai fondamentalisti

violenza_donneL’Occidentale  2 ottobre 2007

di Hamza Boccolini

Per risolvere il problema delle violenze sulle donne, il governo tratta con associazioni islamiche come l’Ucoii, l’Uio e la Coreis.

Sono questi gli interlocutori con i quali martedì prossimo la sottosegretaria al ministero dei Diritti e delle Pari Opportunità, Donatella Linguiti, si confronterà per dare vita a un ”Protocollo di Intesa contro la violenza” sulle donne.

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Verità, carità e libertà sono le strade per il dialogo

Angelo Amato

Mons. Angelo Amato

L’Osservatore Romano, 8 Novembre 2007

Intervista all’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede

di Giampaolo Mattei

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Un “Lago di fuoco”, film pro choice sull’aborto che piace tanto ai pro life

Lake_of_fireIl Foglio 4 ottobre 2007

“Affascinante e sconfortante”, mostra l’odissea dei non nati

di Giulio Meotti

Niente colore, né musica, nessuna celebrità, né facile risposta. E’ la più cruda pellicola sull’aborto mai girata negli Stati Uniti. “Lake of fire”, l’ultimo lavoro dell’inglese Tony Kaye, il New York Times lo definisce “affascinante e sconfortante”.

Liberal è il regista e lo sono coloro che hanno concepito e realizzato il film insieme a lui, in sedici anni di lavoro. Ma visto che il film racconta l’aborto senza trucchi, sono i pro life ad averlo adottato. Il regista di “American History X” ha letteralmente messo in scena la più feroce guerra culturale che attraversa la storia americana. Due ore e mezzo di interviste a militanti e intellettuali, riprese di picchetti davanti a quelle cliniche abortiste parte inscindibile della geografia di questo conflitto, quindi marce di protesta (“no church no state”) e omicidi di medici abortisti. Continua a leggere