di Vittoria Prisciandaro
Il cardinale a capo della Pontificia commissione “Ecclesia Dei” spiega perché il Motu proprio di Benedetto XVI è una grande ricchezza spirituale per tutta la Chiesa. E il modo in cui i problemi, che sono emersi fino a oggi, verranno risolti.
Sua Eminenza è soddisfatto. Il telefono dell’ufficio a piano terra, nel palazzo dell’ex sant’Uffizio, vive una nuova vita. E sulle scrivanie si accumula corrispondenza da tutto il mondo. Dopo la promulgazione del Motu proprio, la Pontificia commissione “Ecclesia Dei” è infatti diventata un anello importante nell’organigramma vaticano.