Quello che segue è un reportage da Rotterdam uscito sul quotidiano italiano, seconda di sette puntate di una grande inchiesta riguardante l’Olanda. L’autore, Giulio Meotti, scrive anche per il “Wall Street Journal”.
di Giulio Meotti
Mag 28
Quello che segue è un reportage da Rotterdam uscito sul quotidiano italiano, seconda di sette puntate di una grande inchiesta riguardante l’Olanda. L’autore, Giulio Meotti, scrive anche per il “Wall Street Journal”.
di Giulio Meotti
Mag 28
Il riformatore fu tutt’altro che un “maestro”, ma un personaggio “triste e solitario” che ha lasciato dietro di sé una eredità di fanatica intolleranza, ambiziosa presunzione e tradimento del Vangelo
di Roberto Spataro S.D.B.
Mag 28
Testo preparato in occasione di un incontro pubblico organizzato da Scienza&Vita
di Aldo Ciappi
(avvocato, Scienza & Vita di Pisa e Livorno)
Mag 28
di Carlo Bellieni
(Dirigente del Dipartimento Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Universitario “Le Scotte” di Siena e membro della Pontificia Accademia Pro Vita).
ROMA – Un difetto frequente è pensare che messaggi eticamente buoni debbano essere confezionati in carta patinata ed espressi da persone al di sopra di ogni critica, che magari usano un linguaggio ineccepibile e danno pubbliche professioni di religiosità.
Mag 28
di Mauro Leonardi
Qual è la parola sulla pace che solo il cristiano può dire? Tutti sappiamo che, in estrema sintesi, lo specifico cristiano è il segno della Croce: quel gesto che tracciamo sul nostro corpo dicendo con le labbra «nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen». In quella assoluta semplicità ci sono i due misteri principali della nostra fede: il mistero di Dio Uno e Trino, e il mistero del Verbo che si incarna morendo e risorgendo. E proprio alla croce ci conduce il Vangelo se lo interroghiamo a proposito di quale sia il cammino della pace.
Mag 27
Si sta assistendo ad un sempre più elevato interesse per le crociate, in un mondo globale in cui si è alla ricerca di una definizione di identità europea. In questo crescendo d’interesse non mancano però pregiudizi e prevenzioni ideologiche. L’Autore, in questo saggio, si propone di dare una definizione alla crociata nel suo contesto storico e culturale, in antitesi alla tesi di F. Cardini. La crociata è vista come «categoria permanente, non mitica, ma metagiuridica, della cultura cristiana».
Anzitutto, si chiarisce il concetto di “guerra giusta” in san Agostino e in san Tommaso e si appura che, in entrambi, detta guerra non è difensiva – non avrebbe bisogno di una giustificazione teologica e giuridica in quanto diritto naturale – ma offensiva, che non significa però aggressione. Per san Tommaso l’uomo virtuoso e santo «respinge le cose nocive difendendosi, oppure vendicandosi delle ingiurie subite, non con l’intenzione di nuocere, ma con l’intenzione di eliminare il male».
Poi si definisce la crociata. Prima ex parte obiecti: la crociata in sé come spedizione militare per difendere un bene religioso; poi ex parte subiecti, ovvero dalla parte di chi risponde all’appello e partecipa alla crociata. Così si evidenzia l’aspetto inferiore e spirituale della crociata, facendone non solo una guerra giusta ma anche, come il martirio, una categoria dello spinto, un segno d’amore.
di Roberto de Mattei
Mag 25
L’ingresso della Turchia nell’Unione Europea rappresenta uno dei primi e più scottanti problemi sul tappeto della politica internazionale.
di Roberto de Mattei
Mag 21
Educare richiede coraggio quando c’è una fuga dall’educazione da parte di tanta società adulta, quando si censura il problema del senso e del fine. Un coraggio, tuttavia, indispensabile.
Giuseppe Savagnone
Liceo Classico «Umberto I», Palermo
Mag 21
Viene dal cardinale Giuseppe Siri in una straordinaria intervista del 1970 dove preconizza la necessità per la Chiesa di guardare agli uomini della Chiesa dell’Est europeo…
di Antonio Socci
Mag 21
di Eugenia Roccella
Quando è stata resa nota la sentenza della Corte costituzionale sulla legge 40 per la procreazione assistita, non ci sono state reazioni indignate e allarmi eccessivi. Le modifiche al testo sono apparse molto contenute, e non hanno alterato nella sostanza l’impianto della legge.