Cristiani in Iraq: l’ora più tragica

cristiani_IraqIl Nostro Tempo on-line, 21 marzo 2008

 di Massimo Introvigne

L’assassinio dell’arcivescovo caldeo di Mossul, monsignor Paulos Faraj Rahho, induce a porre, senza più attendere, la domanda se sia in atto un disegno per cancellare dall’Iraq la presenza di una componente cristiana. Al riguardo, occorre anzitutto sfatare alcuni miti.

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Cristiani e musulmani: vivere insieme con Gesù diversi

cristiani_mussulmaniAsiaNews, 1 aprile 2008

Il Gesù del Corano è proprio quello dei Vangeli? E i cristiani debbono ritenere Maometto un profeta? Alcuni esperti sauditi vogliono costruire il dialogo sul ricatto (una chiesa in Arabia saudita in cambio della professione di fede sul profeta Muhammad). Ma cristianesimo e islam sono diversi e talvolta opposti. Invece del sincretismo o del ricatto, l’unica via è il rispetto reciproco.

di Samir Khalil Samir, sj

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Conversioni di massa degli islamici al cristianesimo

battesimo_M.AllamIl Mascellaro, 28 maggio 2008

di Alessandro Pagano

e Domenico Bonvegna

Non è una bufala, qualche settimana fa il settimanale Il Domenicale ha lanciato una notizia veramente sensazionale: «Si fanno cristiani 667 islamici all’ora, 16mila al giorno, 6 milioni all’anno. Sono numeri enormi». Se i fatti sono questi la preoccupazione per una presunta invasione islamica dell’Europa per certi versi, può essere meno preoccupante.

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"Con i Castro Cuba non sarà mai libera"

Armando Valladares

Armando Valladares

L’Occidentale, 27 Marzo 2008

Intervista ad Armando Valladares

di Stefano Magni

C’è uno strano ottimismo sul futuro di Cuba. Sembra che con l’arrivo al potere di Raul Castro si aprano possibilità di riforme e di apertura nella più longeva dittatura comunista dell’emisfero occidentale. Il dissidente Armando Valladares non la pensa così. “Raul Castro vuole mantenere lo status quo. E non gode di molte simpatie presso cupola che detiene il potere a L’Avana. La sua esperienza durerà finché vive Fidel Castro, ma, morto il lìder maximo, la prima vittima sarà proprio suo fratello”. Continua a leggere

Colonialismo al contrario

arresto immigratoL’opinione delle libertà, 13 ottobre 2007

Immigrazione e criminalità

di Romano Bracalini

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Ci vuole autorevolezza per essere riconosciuti come autorità

Rino_Fisichella

mons. Rino Fisichella

L’Osservatore Romano, 31 marzo 1 aprile 2008

A colloquio con il vescovo Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense

di Monica Mondo

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Chiamiamolo comunismo

comunismo_birmaniail Giornale, 29 settembre 2007

di Massimo Introvigne

Diceva Napoleone che ci vuole coraggio per chiamare gatto un gatto e sconfitta una sconfitta. Oggi ci vuole ancora più coraggio per chiamare comunista un comunista.

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Chi vuole nuovi altari alla dea Vittoria?

Agostino a Milano

Agostino, inviato da Simmarco, giunge a Milano per incontrare Ambrogio

Avvenire 3 ottobre 2007

Siamo tornati alla disputa fra Ambrogio e Simmaco nel IV secolo: una sfida che oppone credenti e neopaganesimo

di Rino Fisichella

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«Chi si oppone al Papa è strumento del diavolo»

S MessaL’Indipendente, 18 ottobre 2007

Mons. Ranjith e i vescovi che disobbediscono al Papa. Disobbedire al Papa non è cosa da vescovi. E quelli che fanno la fronda contro la liberalizzazione del rito in latino, voluta da Benedetto XVI, rischiano di trasformarsi in «strumenti del diavolo»

di Marino Rocca

Disobbedire al Papa non è cosa da vescovi. E quelli che fanno la fronda contro la liberalizzazione del rito in latino, voluta da Benedetto XVI, rischiano di trasformarsi in «strumenti del diavolo».

A lanciare l’accusa di connivenza col Nemico non è qualche scalmanato, ma il prelato che Ratzinger ha chiamato a gestire il ministero vaticano per la liturgia: l’arcivescovo srilankese, Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione per il culto e la disciplina dei sacramenti, “fedelissimo” del Papa tedesco.

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Chavez «rivoluziona» anche le scuole private

ChavezAvvenire 2 ottobre 2007

di Michela Coricelli

Il «socialismo del XXI secolo» arriverà anche sui banchi di scuola. Gli istituti privati che cercheranno di opporsi verranno nazionalizzati o chiusi. I presidi potrebbero finire in carcere. È il nuovo attacco frontale del presidente Hugo Chavez alla libertà educativa in Venezuela.

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