di Alfonso Berardinelli
Quando il senso e il valore del passato si polverizzano, è giusto parlare di maestri, come fa Filippo la Porta nel suo Maestri irregolari (Bollati Boringhieri). Ma che cos’è un maestro?
Più che un modello da seguire, un grande classico o uno scrittore amato, credo che un maestro sia soprattutto un mediatore, un individuo che non propone se stesso, né si comporta in modo che allievi e discepoli si concentrino su di lui. Al contrario, un maestro punta il dito su qualcos’altro, indica qualcun altro.