Le cellule staminali adulte

staminaliLa Civiltà Cattolica n. 3786 marzo 2008
di Angelo Serra s.j.

L’8 giugno dello scorso anno nella rivista Science veniva pubblicato nella sezione «Lettres» un contenzioso dal titolo Adult versus embryonic stem cells: Treatments (1). Tre ricercatori — S. Smith, W. Neaves, S. Teitelbaum — avevano inviato alla rivista una lettera in cui accusavano due altri ricercatori — D. A. Prentice e G. larne — i quali affermavano in un loro precedente lavoro (2) che «oltre 65 malattie umane erano state trattate efficacemente con cellule staminali adulte». La lettera si chiudeva sostenendo che «Prentice e coloro che ripetono le sue affermazioni illudono la gente e ingannano crudelmente i pazienti».

Continua a leggere

Il «Manifesto della razza» del 1938 e i cattolici

manifesto_razzaLa Civiltà Cattolica n.3793 del 5 luglio 2008

  di Giovanni Sale s.j

Il primo provvedimento in materia razziale in Italia fu promulgato dal Governo Mussolini nell’aprile del 1937: esso vietava, comminando pesanti pene detentive, ai cittadini italiani di tenere «relazione d’indole coniugale con persona suddita dell’Africa Orientale italiana». Tale legislazione, che costituì il primo passo di un processo teso a discriminare i cittadini e le persone in base alla loro appartenenza razziale, aveva lo scopo di vietare il concubinato tra bianchi e persone di colore nei Paesi colonizzati, in modo da evitare che in quelle terre si sviluppasse una razza meticcia, considerata pericolosa per la purezza di quella italica.

Continua a leggere

Testamento biologico? No grazie

testamentoIl Timone n.80 febbraio 2009

Nessuna persona in salute può prevedere che cosa prova quando si è colpiti da una malattia incurabile, né i progressi scientifici e medici nella cura. e potrebbe cambiare idea su come essere trattato, senza però essere in grado di dirlo

 di padre Giorgio M. Carbone, OP

Continua a leggere

Il sacro nella liturgia, cioè il Santissimo

liturgia_abusiIl Timone n.80 febbraio 2009

La secolarizzazione del sacro, tipica del post-Concilio Vaticano II, non si è fermata all’esterno delle chiese ma è entrata all’interno. Si è tentato di rendere la liturgia una imitazione del profano, con il chiasso, la materialità e la distrazione di cui esso è carico. Ma il Magistero ha sempre parlato chiaro…

don Nicola Bux

Continua a leggere

Testamento biologico: perchè una legge è inutile

testamento_bioPer Rassegna Stampa

Una legge sul cosiddetto testamento biologico è inopportuna perchè non vi è alcuna lacuna nel nostro ordinamento da colmare, ma sarebbe anche controproducente, perche’ creerebbe più problemi di quanti ne potrebbe risolvere complicando un impianto legislativo già sufficientemente chiaro in materia

Aldo Ciappi

Presidente Unione Giuristi Cattolici Italiani di Pisa

Continua a leggere

Ma il nostro codice tutela sempre la vita

codice_penaleAvvenire, 18 luglio 2008

 «Il principio di precauzione dovrebbe condurre a ben diverse conclusioni» Impossibile «dire parole definitive sulla coscienza delle persone che si trovano in questo stato» Appello per Eluana di un gruppo di penalisti

Continua a leggere

Legge naturale e razionalità

rosa bianca

Studi Cattolici. 567 maggio 2008
Esistono valori superiori al rispetto delle leggi positive. Valori per cui vale certo la pena sacrificare la vita, ma soprattutto valori che la stessa legge positiva dovrebbe veicolare, pena la perdita della sua legittimità.
di Paola Bernardini

Continua a leggere

La legge naturale superata? No, dà sostanza ai diritti umani

legge_naturalein Avvenire, editoriale del 4 gennaio 2008

 di Giacomo Samek Lodovici

Nel corso di questo 2008 cade il 60o anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Ben prima del 10 dicembre, giorno in cui venne siglata, questa ricorrenza susciterà dibattiti, convegni e rievocazioni. Ora, è l’esistenza di simili diritti che può giustificare processi come quello di Norimberga (a prescindere dai loro, talvolta, discutibili svolgimenti). Ma qual è il fondamento dei diritti umani?

Continua a leggere

L’irresponsabilità dei giudici

giudiciper Rassegna Stampa

Aldo Ciappi

U.G.C.I. di Pisa

Sappiamo bene che in una corretta e ordinata democrazia le sentenze dei giudici, quando sono definitive, si possono criticare ma non disapplicare; ne va della coesione dell’intero sistema e, alla fine, della civile convivenza. Questo principio andrebbe sempre rammentato a tutti, ma soprattutto, per esempio, agli intellettuali amici di Adriano Sofri che, per anni, hanno pesantemente criticato con ogni mezzo possibile, la sentenza di condanna definitiva del leader di Lotta Continua per l’ omicidio del commissario Calabresi pronunciata dopo otto o nove gradi di giudizio (non ricordo più); gli stessi che, se le parti si invertono, si schierano all’unisono per la “legalità” quando la magistratura (come accade di frequente) accoglie le loro tesi.

Continua a leggere

Giudici e giustizia

magistratiL’Occidentale, 9 dicembre 2008

Giovanni Formicola avvocato penalista

Diciamoci la verità. Non è che i magistrati italiani facciano molto per evitare l’onore delle prime pagine di giornali, telegiornali, radiogiornali, siti internet e chiacchiere diffuse. Del resto, senza, come avrebbero potuto e come potrebbero costruire fulminee carriere politiche e professionali, a partire dal semplice e teatrale gesto di sfilarsi la toga?

Continua a leggere