II Decalogo nero dell’ideologia anti-life

Studi Cattolici n.569 luglio-agosto 2008

di Tommaso Scandroglio

anti-life

Pirandello era dell’opinione che la vita fosse regolata dal caso. Tommaso d’Aquino gli avrebbe risposto che solo alcune cose avvengono per caso ma non tutte (1). Tra queste ultime con sicurezza devono essere annoverate quelle sconfitte culturali e giuridiche subite, a livello nazionale e non, nel campo della bioetica e più in generale in quello della morale naturale.

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Diciannove anni nel Gulag cinese

Harry Wu

Harry Wu

Studi Cattolici n.566 aprile 2008

di Tommaso Piffer 

«Improvvisamente la mia mente si riscosse ed ebbi una specie di rivelazione. La vita umana qui non ha valore, pensai amaramente. Non è più importante della cenere di sigaretta sparsa nel vento. Ma se la vita di una persona non ha valore, anche la società che foggia quella vita non ha valore. Se la gente non è altro che polvere, allora la società non vale nulla e non merita di continuare. E se la società rischia di non continuare, tocca a me fare qualcosa per impedirlo. In quel momento seppi che non potevo morire». Oggi Harry Wu ha settant’anni, diciannove dei quali passati in un lager della Cina comunista.

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L’equivoco del consumismo

consumismoStudi Cattolici n.565 marzo 2008

di Aldo Spranzi

II consumismo è sul banco degli imputati, accusato di un vero e proprio crimine contro l’umanità, di attentato ai valori più alti dell’uomo e della società che renderebbe schiavi di un pericoloso impoverimento spirituale, del materialismo. La Chiesa è in prima fila tra gli accusatori, ma non è sola; si può anzi parlare di unanimità della condanna: non si trova qualcuno che dissenta, o anche solo che prospetti delle attenuanti.

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I gesuiti tra gli indiani del West

gesuiti nel westStudi Cattolici n.567 maggio 2008

L’epopea dei missionari cattolici nelle terre selvagge del Nord America

di Paolo Poponessi

Quando si pensa alla corsa al West, ovvero alla colonizzazione degli sterminati territori dell’Ovest degli Stati Uniti nell’Ottocento, compare l’immagine tradizionale evocata perlopiù con toni epici dalla cinematografia americana che ha come protagonisti i coloni bianchi, i cavalleggeri dell’esercito, i cercatori d’oro, banditi e avventurieri fronteggiati da sceriffi coraggiosi.

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Morale laica e morale religiosa. Una presunta alterità

moraleStudi cattolici n.560 ottobre 2007

Senza religione non può essere vita morale. È la tesi sviluppata in queste pagine, che delineano i passaggi decisivi dell’epos europeo dal suo radicamento teologico in età medioevale alla deriva ateistica della contemporaneità, dopo la progressiva consunzione della morale kantiana nel XIX secolo, fatta propria dalle classi borghesi in impetuosa ascesa e ansiose di emanciparsi da norme altre dalla propria soggettività.

Nel suo cammino argomentativo Gianfranco Morra, professore emerito di Sociologia culturale nell’Università di Bologna, fa vedere l’inconsistenza storica e teoretica di una presunta alterità tra morale religiosa e morale laica, irrigidita contrapposizione funzionale ormai solo alla chiacchiera massmediatica, rilevando per contro i promettenti segni dell’alleanza intellettuale che va maturando tra laici e credenti nel comune compito di arginare – mediante la rinnovata scoperta dei valori religiosi e morali della tradizione culturale europea – le pulsioni sadiche e autodistruttive della modernità decadente.

Le riflessioni di Morra lasciano altresì trasparire inediti scenari, tali da mettere in discussione un fondamentale dogma della modernità, quella antropologia del dominio che ancora connota la terra nonostante le manifeste incrinature e che appare macigno pesantissimo sulla via alla consapevolezza del limite e allo sguardo trascendente

di Gianfranco Morra

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L’eutanasia & l’«Ultima Cena»

Studi Cattolici n.557 luglio-agosto 2007

di Tommaso Scandroglio

«Corruptissima respublica plurimae leges». Così lo storico Tacito ricorda ai suoi contemporanei negli Annales e così pare rammentare a noi: quando l’autorità pubblica è sommamente corrotta, innumerevoli sono le leggi.

Il diluvio legislativo da cui da decenni siamo travolti è frutto della cancellazione progressiva ed efficace di una sola legge che conta: la legge della retta coscienza. O per tradurre tale espressione in altri termini: la legge naturale.

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La fine dello Stato veneziano

leone_S_MarcoStudi Cattolici n.555 maggio 2007

di Gennaro Incarnato

I fatti sono inconfutabili. Facciamo parlare un grande storico francese, certo non sospetto di simpatie per l’Antico Regime né imputabile, per ovvi motivi, di revisionismo, abile paravento a ideologie tradizionaliste, conservatrici, neoborboniche oggi in qualche maniera di moda. «Toccò all’armata francese sostenere il ruolo di provocatrice in tutto questo rivoltante affare della spartizione della Serenissima». Così Jacques Godechot, La grande nazione. L’espansione rivoluzionaria della Francia nel mondo, 1789-1799 (Laterza, Bari 1962, pp. 248-249).

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Reazioni alla lettera del Papa sul dialogo e la multiculturalità

Pera_coverIl Foglio, 25 novembre 2008

La prefazione di Benedetto XVI al saggio di Marcello Pera

di Marco Burini

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Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza

Nota dell’Episcopato italiano

DECRETO DI PROMULGAZIONE

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Prot. n. 662/94

CAMILLO card. RUINI
Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

In ossequio alla legislazione canonica e in piena comunione con la Sede Apostolica la Conferenza Episcopale Italiana nella 39a Assemblea Generale, svoltasi a Roma dal 16 al 20 maggio  1994, in applicazione dei canoni 1251 e 1253, ha approvato con la maggioranza richiesta le disposizioni di carattere normativo sul digiuno e l’astinenza, contenute nel n. 1 3 della Nota pastorale «Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza».

In conformità al can. 455, par. 2, del Codice di diritto canonico ho chiesto con lettera n. 39 5/94 del 9 giugno 1994 la prescritta «recognitio» della Santa Sede.

Con il presente decreto, nella mia qualità di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, per mandato della medesima Assemblea Generale e in conformità dell’art. 28/a dello Statuto della C.E.l., dopo aver ottenuto, in data 12 settembre 1994, la prescritta «recognitio» della Santa Sede con foglio n. 960/83 del Prefetto della Congregazione per i Vescovi, intendo promulgare e di fatto promulgo le disposizioni normative contenute nella Nota pastorale che viene pubblicata con il presente decreto.

Ai fini della più precisa identificazione degli elementi costituenti il corpo normativo spettante alle competenze della Conferenza Episcopale Italiana, resta inteso che le disposizioni normative contenute nel n. 1 3 del presente documento saranno da intendere come Delibera C.E.I. n. 59.

Stabilisco altresì che, in conformità al can. 8, par. 2, del Codice di diritto canonico, tali norme entrino in vigore a partire dal 27 novembre 1994, prima domenica di Avvento.

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Garibaldi a servizio di Sua Maestà

garibaldi_ingleseStudi Cattolici n.560 ottobre 2007

di Francesco Maria Agnoli

Che l’Inghilterra abbia contribuito al successo di Garibaldi nella conquista del Regno delle Due Sicilie e non soltanto con il famoso milione di piastre d’oro turche (il resto del denaro necessario per organizzare la spedizione e, ancor prima, per comprare l’amicizia o quanto meno la neutralità di buona parte dell’ufficialità napoletana venne fornito dal governo piemontese) è da tempo noto e, in linea di massima, non negato nemmeno dalla storiografia agiografica anche se l’argomento viene di solito appena sfiorato.

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