Dal «centrismo» al Sessantotto

sinistra DcStudi Cattolici n.568 giugno 2008

Fu probabilmente l’egemonia di una classe politrica cattolica ma «progressista» la causa del prolungarsi in Italia per oltre un decennio della stagione sessantottina e della sua degenerazione terroristica.

di Mario Arturo lannaccone

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San Paolo apostolo del terzo millennio

S. PaoloStudi Cattolici n.572 ottobre 2008

Nel bimillenario della nascita

L’Anno paolino, indetto nel bimillenario della nascita di san Paolo (qui accanto, l’Apostolo in un mosaico bizantino nel museo di S. Salvatore in Onora, Istanbul) e inaugurato da Benedetto XVI il 28 giugno scorso, è occasione opportuna per una sempre più profonda riflessione sull’eredità spirituale e teologica che l’Apostolo delle genti ha consegnato alla Chiesa e al mondo. In queste pagine Miguel Angel Tàbet, ordinario di Sacra Scrittura e Storia dell’esegesi nella Pontificia Università della Santa Croce in Roma, espone anzitutto le ragioni dell’attualità di Paolo per l’uomo d’oggi e di ogni epoca, inoltrandosi successivamente – sulla scorta altresì di preziose indicazioni rintracciabili nell’omelia inaugurale del Papa – nel corpus delle dottrine paoline, di cui si enucleano alcuni temi fondamentali: la concezione cristologica dell’Apostolo, quella ecclesiologica e l’ardente suo zelo nel predicare il messaggio evangelico. Con richiamo a pronunciamenti di Giovanni Paolo II Tàbet, infine, sottolinea l’eccezionale importanza del passaggio di Paolo dall’Asia minore in Europa, un evento decisivo nella storia universale e per la fondazione della civiltà occidentale

di Miguel Angel Tàbet

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II Decalogo nero dell’ideologia anti-life

Studi Cattolici n.569 luglio-agosto 2008

di Tommaso Scandroglio

anti-life

Pirandello era dell’opinione che la vita fosse regolata dal caso. Tommaso d’Aquino gli avrebbe risposto che solo alcune cose avvengono per caso ma non tutte (1). Tra queste ultime con sicurezza devono essere annoverate quelle sconfitte culturali e giuridiche subite, a livello nazionale e non, nel campo della bioetica e più in generale in quello della morale naturale.

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Diciannove anni nel Gulag cinese

Harry Wu

Harry Wu

Studi Cattolici n.566 aprile 2008

di Tommaso Piffer 

«Improvvisamente la mia mente si riscosse ed ebbi una specie di rivelazione. La vita umana qui non ha valore, pensai amaramente. Non è più importante della cenere di sigaretta sparsa nel vento. Ma se la vita di una persona non ha valore, anche la società che foggia quella vita non ha valore. Se la gente non è altro che polvere, allora la società non vale nulla e non merita di continuare. E se la società rischia di non continuare, tocca a me fare qualcosa per impedirlo. In quel momento seppi che non potevo morire». Oggi Harry Wu ha settant’anni, diciannove dei quali passati in un lager della Cina comunista.

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L’equivoco del consumismo

consumismoStudi Cattolici n.565 marzo 2008

di Aldo Spranzi

II consumismo è sul banco degli imputati, accusato di un vero e proprio crimine contro l’umanità, di attentato ai valori più alti dell’uomo e della società che renderebbe schiavi di un pericoloso impoverimento spirituale, del materialismo. La Chiesa è in prima fila tra gli accusatori, ma non è sola; si può anzi parlare di unanimità della condanna: non si trova qualcuno che dissenta, o anche solo che prospetti delle attenuanti.

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I gesuiti tra gli indiani del West

gesuiti nel westStudi Cattolici n.567 maggio 2008

L’epopea dei missionari cattolici nelle terre selvagge del Nord America

di Paolo Poponessi

Quando si pensa alla corsa al West, ovvero alla colonizzazione degli sterminati territori dell’Ovest degli Stati Uniti nell’Ottocento, compare l’immagine tradizionale evocata perlopiù con toni epici dalla cinematografia americana che ha come protagonisti i coloni bianchi, i cavalleggeri dell’esercito, i cercatori d’oro, banditi e avventurieri fronteggiati da sceriffi coraggiosi.

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Morale laica e morale religiosa. Una presunta alterità

moraleStudi cattolici n.560 ottobre 2007

Senza religione non può essere vita morale. È la tesi sviluppata in queste pagine, che delineano i passaggi decisivi dell’epos europeo dal suo radicamento teologico in età medioevale alla deriva ateistica della contemporaneità, dopo la progressiva consunzione della morale kantiana nel XIX secolo, fatta propria dalle classi borghesi in impetuosa ascesa e ansiose di emanciparsi da norme altre dalla propria soggettività.

Nel suo cammino argomentativo Gianfranco Morra, professore emerito di Sociologia culturale nell’Università di Bologna, fa vedere l’inconsistenza storica e teoretica di una presunta alterità tra morale religiosa e morale laica, irrigidita contrapposizione funzionale ormai solo alla chiacchiera massmediatica, rilevando per contro i promettenti segni dell’alleanza intellettuale che va maturando tra laici e credenti nel comune compito di arginare – mediante la rinnovata scoperta dei valori religiosi e morali della tradizione culturale europea – le pulsioni sadiche e autodistruttive della modernità decadente.

Le riflessioni di Morra lasciano altresì trasparire inediti scenari, tali da mettere in discussione un fondamentale dogma della modernità, quella antropologia del dominio che ancora connota la terra nonostante le manifeste incrinature e che appare macigno pesantissimo sulla via alla consapevolezza del limite e allo sguardo trascendente

di Gianfranco Morra

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L’eutanasia & l’«Ultima Cena»

Studi Cattolici n.557 luglio-agosto 2007

di Tommaso Scandroglio

«Corruptissima respublica plurimae leges». Così lo storico Tacito ricorda ai suoi contemporanei negli Annales e così pare rammentare a noi: quando l’autorità pubblica è sommamente corrotta, innumerevoli sono le leggi.

Il diluvio legislativo da cui da decenni siamo travolti è frutto della cancellazione progressiva ed efficace di una sola legge che conta: la legge della retta coscienza. O per tradurre tale espressione in altri termini: la legge naturale.

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La fine dello Stato veneziano

leone_S_MarcoStudi Cattolici n.555 maggio 2007

di Gennaro Incarnato

I fatti sono inconfutabili. Facciamo parlare un grande storico francese, certo non sospetto di simpatie per l’Antico Regime né imputabile, per ovvi motivi, di revisionismo, abile paravento a ideologie tradizionaliste, conservatrici, neoborboniche oggi in qualche maniera di moda. «Toccò all’armata francese sostenere il ruolo di provocatrice in tutto questo rivoltante affare della spartizione della Serenissima». Così Jacques Godechot, La grande nazione. L’espansione rivoluzionaria della Francia nel mondo, 1789-1799 (Laterza, Bari 1962, pp. 248-249).

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Reazioni alla lettera del Papa sul dialogo e la multiculturalità

Pera_coverIl Foglio, 25 novembre 2008

La prefazione di Benedetto XVI al saggio di Marcello Pera

di Marco Burini

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