Studi cattolici n.552 febbraio 2007
All’interno delle famiglie e nelle società liberaldemocratiche la figura del padre appare marginale, se non evanescente, per gli attacchi condotti contro di essa da correnti culturali nate e sviluppatesi negli ultimi due secoli, ma che, attraverso la pervasività dei media, influenzano tuttora costumi e stili di vita delle masse occidentali, in cui paradossalmente annidano i miti arcaici della sessualità indifferenziata.
Sulla scorta di un’esperienza che coniuga teoria e prassi Tony Anatrella, psicoterapeuta e specialista in psichiatria sociale, introduce alla conoscenza delle dinamiche familiari, al cui centro si situa la nozione di paternità, struttura psichica fondamentale perché i figli maturino uno sviluppo senza complessi narcisistici o edipici e siano educati a relazioni libere e responsabili.
A giudizio di Anatrella, sacerdote peraltro in Parigi, la crisi della famiglia – questione cruciale per l’antropologia dell’Occidente – non sta tanto nella mutata immagine paterna storicamente comprensibile, quanto piuttosto nella soppressione ideologica di ruoli e funzioni propri del padre e della madre, con effetti laceranti sull’intero tessuto sociale
di Tony Anatrella
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