Eliminare il dolore: programma di governo ?!

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Stefano Rodotà

Tracce n.7 luglio-agosto 2006

A proposito di un articolo su la Repubblica dell’ex garante per la privacy Stefano Rodotà. Aborto, Ru486, embrioni, pacs e la pretesa della politica di cancellare il limite e la sofferenza. Del Noce lo aveva previsto: dal Pci al partito radicale di massa

di Davide Rondoni

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Se la Chiesa sta all’opposizione

manifesto_DcLa Repubblica  del 11 giugno 2006

di Ilvo Diamanti

La Chiesa italiana oggi è all’opposizione. Per la prima volta, nell’Italia Repubblicana. Fino agli anni Ottanta aveva affidato alla Democrazia cristiana la rappresentanza dei cattolici in politica. E l’accesso al “governo del Paese”: Anche se la Dc per iniziativa di De Gasperi si era presto “autonomizzata” dal Vaticano. Ma il “mito dell’unità politica dei cattolici” (come lo definisce il sociologo Enzo Pace) resisterà fino agli anni Novanta. Anche se da tempo la Dc aveva smesso di essere il partito “dei” cattolici. (Pur restando, sino alla fine, un partito “di” cattolici, come ha osservato Arturo Parisi).

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Il dialogo finito con i cattolici

cattocomunistiCorriere della Sera del 10 giugno 2006

di Ernesto Galli Della Loggia

Senza troppi clamori si sta consumando sulla scena politica italiana un decesso illustre: quello del cattocomunismo. È questo il significato alla fine più importante delle cronache delle ultime settimane, anche se, come e ovvio, la fine che oggi si annuncia viene da lontano, è il frutto di almeno due grandi fenomeni congiunti all’opera da tempo.

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La colla dell’Unione

UnioneStudi Cattolici n.545/546 luglio-agosto 2006

di Dino Basili

L’esordio è stato mediocre, nonostante l’autoreferenzialità baldanzosa. Il governo di sinistra-centro non ha raggiunto l’obiettivo di dare subito il rapido «segnale di cambiamento» promesso. Anzi, la partenza è stata faticosa, con il motore ingolfato. Giù di giri. Le occasioni per migliorare non mancheranno…

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La Chiesa cattolica è all’opposizione?

family_dayCorrispondenza romana n.951
8 luglio 2006

Sul ruolo dei cattolici in Italia si discute da sempre, ma due articoli apparsi nelle scorse settimane rilanciano la riflessione su questo tema. L’autore del primo intervento, pubblicato su “la Repubblica” dell’11 giugno, è il sociologo Ilvo Diamanti. Per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana, egli osserva, «la Chiesa italiana oggi è all’opposizione».

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Laicità ed etica

laicitàRivista trimestrale di cultura giuridica Iustitia n.1-2002

Relazione al Colloquio di Udine su «Laicità e laicismo in Europa» (15 aprile 2005), promosso dall’Unione Giuristi Cattolici di Udine – Gorizia.

Joël-Benoit D’Onorio

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Un filosofo cattolico ci spiega perché giustiziare Saddam si può

Saddam_processoIl Foglio, 22 giugno 2006

Giacomo Samek Lodovici

La richiesta dell’accusa al processo intentato a Saddam  Hussein, come già, recentemente, l’assassinio del piccolo Tommaso, ha riportato in auge il dibattito sulla pena di morte (cfr. per es. il parere favorevole all’esecuzione dell’ex dittatore iracheno da parte del liberal Paul Barman sul Corriere). Ma qual è la posizione cattolica riguardo alla pena di morte?

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«Europa, un musulmano su 4 difende i kamikaze»

Corriere della Sera, 5 luglio 2006

E per metà degli intervistati l’11 settembre «non fu perpetrato dagli arabi»

di Magdi Allam

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Quando ai lupi si affida la custodia degli agnelli

ONU_diritti_umaniCorrispondenza romana n.949
24 giugno 2006

È in corso a Ginevra la prima sessione del nuovo Consiglio per i Diritti Umani, che avrebbe dovuto, almeno nelle intenzioni di alcuni Stati tra i quali gli USA, accogliere Paesi di provata dedizione alla promozione dei diritti umani e votati almeno da due terzi dell’Assemblea Generale. Invece sono stati eletti, tra gli altri candidati, e con ampio margine, Cuba, Arabia Saudita, Repubblica Popolare Cinese, Pakistan, Algeria, Bangladesh, Nigeria, Gibuti: vale a dire, esattamente come accadeva nel caso della Commissione, Paesi in cui esistono istituzioni che violano la libertà e l’integrità fisica e morale dei loro cittadini

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«La denatalità non è irreversibile»

famiglia_numerosaAvvenire del 7 luglio 2006

dal nostro inviato a Valencia Luciano Moia

«L’inverno demografico non è una condanna senza speranza. La primavera della natalità può sbocciare da un momento all’altro. Nel mondo, ma soprattutto in Europa». Sul volto austero del professor Gerard Francois Dumont, rettore della Sorbona di Parigi, considerato tra i maggiori esperti mondiali di demografia, compare la luce di un sorriso. Ieri, all’Incontro mondiale delle famiglie di Valencia, Dumont ha presieduto la conferenza stampa che, alla presenza di alcuni tra gli esperti intervenuti, ha concluso la sessione dedicata appunto a famiglia e demografia.

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