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Sergio D’Elia ex di Prima Linea
Il Giornale 15 agosto 2006
di Maurizio Belpietro
Può un ex terrorista che voleva abbattere lo Stato, e riuscì «solo» a concorrere ad abbattere un agente di polizia, diventare venticinque anni dopo, mentre la sua vittima giace sotto un metro di terra, parlamentare di quello stesso Stato che s’impegnò a distruggere? Può l’ex terrorista divenuto deputato guadagnare diecimila euro al mese, più duemila come segretario d’aula, avere a disposizione un’auto blu e quattro segretari, mentre la vedova dell’agente assassinato riceve dal medesimo Stato meno di settecento euro al mese?