Vita e Pensiero n.3 maggio-giugno 2006
Una lacerazione che risale al ’68, quando la maternità viene ritenuta un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza con l’uomo. Ma oggi il pensiero femminile cattolico è il più lucido nel denunciare i rischi per la donna dovuti alle biotecnologie.
di Lucetta Scaraffia*
(*) Insegna storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma e collabora con il settimanale Io Donna e il quotidiano Avvenire Si è specializzata in storia delle donne, con particolare attenzione alla religiosità femminile e ai rapporti fra la società occidentale e l’islam.
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