di Gemma Capra
«So che in qualche posto vive»
Dopo l’assassinio di Gigi, il settimanale Epoca pubblicò un documento che definì «il testamento di Calabresi». Era il testo registrato di un intervento da lui fatto nel novembre 1966, due anni prima che ci conoscessimo, mentre frequentava a Roma il quarantaseiesimo corso di formazione per commissari di pubblica sicurezza, a una tavola rotonda organizzata dal periodico tra un gruppo di giovani «che contestavano la contestazione nascente».