Pubblicato su Studi Cattolici n. 532
giugno 2005
Le riflessioni qui sviluppate da Giuseppe Tanzella-Nitti, docente di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce in Roma, delineano un vero e proprio programma di istruzioni per l’intellettuale cristiano attivo nel mondo della cultura e della ricerca, luoghi in cui ampiamente diffuse sono le posizioni relativiste in ordine alla verità e al bene . Rilevata l’importanza dei rapporti dialogici all’interno delle comunità elaboratici di saperi e sottolineate alcune peculiarità della proposta antropologica cristiana come l’apertura alla domanda metafisico-religiosa, la razionalità intrinseca dell’impresa conoscitiva o la libertà di scelte operative conformi alla dignità dell’essere umano, l’autore porta a tema l’autonomia della ricerca scientifica, mostrandone alla luce della retta ragione (e contro la pretesa laicistica della incompatibilità) la piena armonia con la professione di fede del credente, impegnato anch’egli con colleghi e collaboratori a promuovere – attraverso lo studio delle leggi naturali e le loro applicazioni tecniche – le più nobili aspirazioni dell’uomo. Di queste, che nel Vangelo attingono orizzonti soprannaturali, il cristiano – conclude Tanzella-Nitti – deve saper rendere buona testimonianza
Di Giuseppe Tanzella-Nitti
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