Set 05
L’anima delle donne
di Vittorio Messori
Ma, insomma: le donne sono “persone” a pieno titolo, alla pari dell’uomo? oppure, come gli animali, hanno un corpo mortale ma non un’anima immortale? Prima di decidersi ad ammettere che l’anima ce l’hanno anche le femmine, la Chiesa ha esitato per secoli, ha convocato concili, ha permesso scontri di teologi. Alla fine ha dovuto arrendersi, ma riluttante e magari con qualche dubbio sempre risorgente. Così si legge in libri di scuola o in articoli da terza pagina di giornale o si sente da chi la saprebbe lunga sull’oscurantismo cattolico.
Set 05
Jus primae noctis
di Vittorio Messori
“Jus primae noctis: di fronte a certe interpretazioni aberranti, basate su giochi di parole e delle quali questo presunto “diritto” è un esempio clamoroso, c’è da domandarsi se il Medio Evo non sia stato vittima di un vero e proprio complotto di storici”. Così scrive – in un suo dizionarietto sui luoghi comuni (e quasi sempre falsi) relativi all’Età di Mezzo – Régine Pernoud.
Set 05
Libertà di sapere. Le università nel Medio Evo
Altro che oscurantismo. Il clima sociale e culturale da cui sono nate le Università medievali era estremamente libero e audace. Come era il corso di studi? E gli esami? Ne parla lo storico Léo Moulin.
(intervista di U. Casotto a Leo Moulen)
Set 05
Quello schiaffo sciagurato
Rivalutiamo la figura e l’opera dì papa Bonifacio VIII, schiaffeggiato ad Anagni nel 1303. Accusato di avere una concezione teocratica del potere, in realtà distingueva bene la potestà spirituale da quella temporale.
di Roberto de Mattei
Set 05
Le origini della società medievale
di Luigi Negri
L’alto medioevo (i secoli VII, VIII e IX) corrisponde, secondo molti manuali di storia, ai cosiddetti “secoli bui”; esso rappresenta in realtà il punto in cui maggiormente emerge l’energia costruttiva dell’avvenimento cristiano. In quei secoli, infatti, il cristianesimo non ha soltanto animato un mondo che già esisteva; ne ha creato uno nuovo, la cosiddetta civiltà medievale, che brillerà con intensità commovente nel tredicesimo secolo e si avvierà, dal quattordicesimo secolo in poi, verso un lento declino. Nell’alto medioevo questa civiltà è già in embrione.
Set 02
Asterio
Set 01
«La rivoluzione delle Crociate»
di Marco Meschini
Cosa sono state le crociate? Difesa o aggressione? Le guerre sante condotte per tre secoli dalla Cristianità hanno protetto l’Europa dall’invasione dell’Islam oppure sono state esse stesse conquista? È il secondo dei problemi principali sollevati dalla guerra santa del Medioevo, cui è dedicato il primo volume della nostra «Biblioteca medievale», il lavoro di Jean Richard: La grande storia delle crociate. Problema che oggi riprendiamo, dopo aver affrontato ieri il “nodo” della guerra in nomine Christi.
Set 01
Intervista a Francoise Furet
Da un articolo pubblicato su Il Sabato 4 gennaio 1989 (pp. 70/75)
“La rivoluzione francese trae la propria eco universale dall’essersi proclamata tale: al di là delle particolari condizioni in cui è nata, e anche del Paese in cui è scoppiata, essa si è data la missione non di aggiustare le istituzioni alle circostanze della storia nazionale o al variare dell’opinione, ma di riscrivere da capo a fondo – ripensandolo e risugellandolo nuovamente sulla base dei princìpi della volontà ragionevole – il contratto sociale.
Essa costituisce quindi un evento inscindibilmente politico e filosofico, già considerato sotto entrambi gli aspetti dai suoi contemporanei dato che il 1789 era stato salutato come la vittoria della filosofia illuministica in un ordine di realtà che questa si era scelta come sua specifica: la riorganizzazione della polis. Il carattere unico della rivoluzione francese nella storia moderna deriva da tale mescolanza di generi, grazie al quale il 1789 si apparente a un’Annunciazione religiosa laicizzata, a una Promessa della ragione o dei diritti che si sostituisce a quella di Dio.