Compendio del catechismo: sapere a memoria, questione di cuore

catechismopubblicato su Avvenire del  29 giugno 2005

Il neurobiologo Oliverio: «Le immagini sono necessarie per ricordare Ma la mente non può essere ridotta a semplice “supporto”»  Nozionismo? No, riscoperta di una pratica che fin dall’antichità fa parte dell’esperienza umana. E oggi è messa in discussione dal costante flusso mediatico

 di Alessandro Zaccuri

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Gli anticomunisti mandati al macello

Russland, Kosaken in der Wehrmacht
Il Giornale domenica 15 gennaio 1995
La fine della seconda guerra mondiale scatenava una serie di atrocità ai danni dei vinti sulle quali è calata una lunga omertà

I crimini dei vincitori: ricorso alla Corte di giustizia di Strasburgo 

di Piero Buscaroli

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Olocausto americano con vittime tedesche

powArticolo pubblicato su L’Italia settimanale del 5 maggio 1993

Nessuno lo ricorda ma 800 mila tedeschi morirono nei campi di concentramento USA. Intervista esclusiva allo storico canadese James Bacque

di Daniela Cavallari

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Pearl Harbor. Quel tragico inganno di Roosevelt

Pearl_HarbourArticolo pubblicato su Il Giornale
domenica 10 giugno 2001

Esce anche in Italia il libro di Robert B.Stinnet che cancella decenni di letteratura ufficiale su un episodio chiave del secondo conflitto mondiale. Vi si dimostra che il presidente degli Stati Uniti utilizzò la sua flotta come esca per i giapponesi e che l’ammiraglio Kimmel e il generale Short furono ingiustamente disonorati.

di Maurizio Cabona

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La liberazione tradita

armata rossaPubblicato su Avvenire del 17 febbraio 2005

Dall’Ungheria alla Lettonia, la fine del Terzo Reich portò all’avvento dell’impero sovietico. E sul ruolo svolto dall’Armata rossa ora piovono critiche e contestazioni

di Giovanni Bensi

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Grand Hotel Hereford

Hereford_panorama Pubblicato su LO STATO N. 18.
5 maggio 1998.

E’ il più famoso lager per soldati italiani nella seconda guerra mondiale. Era in Texas e sarà al centro di un film con Raoul Bova. Si riapre così la questione del trattamento riservato al nostri prigionieri da inglesi, francesi e americani. Che infierirono, come i tedeschi e i sovietici, soprattutto con quanti non vollero “collaborare” dopo l’8 settembre.

di Fabio Andriola

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Monte Cassino 1944, scatenate i marocchini

marocchiniArticolo pubblicato su MILLENOVECENTO n.14 dicembre 2003

Una pagina storica tabù: i goumier/ 1

la ricostruzione dell’avvenimento

di Tommaso Baris*

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La verità su Katyn alla luce di un documento

KatynArticolo pubblicato su Cristianità n. 175

Come si è giunti all’identificazione dei colpevoli dell’eccidio di diecimila ufficiali polacchi – internati nell’Unione Sovietica e liquidati nel 1940 ad opera dei socialcomunisti russi – in una ricostruzione comparsa con lo stesso titolo in Tygodnik Powszechny, “Rivista Universale”, anno LIII, n. 27 (2088), 2-7-1989, una pubblicazione socioculturale cattolica edita a Cracovia, in Polonia. La traduzione dall’originale è redazionale

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Lo scomodo Olocausto

AuschwitzArticolo pubblicato su 30 Giorni
del 6 giugno 1994

Nel 1942 già informava gli alleati sui campi di sterminio nazisti. nel ’43 inviò un piano per salvare 70 mila ebrei rumeni. ma Londra mise il veto e Washington tentennò. Intervista con Gerhart Riegner, “l’uomo delle cifre”

di Andrea Tornielli

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Maggio-giugno 1945: il rimpatrio forzato dei cosacchi e altri crimini di guerra

CosacchiArticolo pubblicato su Cristianità n. 245

Nel maggio del 1945 Maurice Harold Macmillan – poi primo ministro britannico dal 1957 al 1963 – concordò con i sovietici e il 5° Corpo d’Armata inglese la riconsegna a Stalin di circa quarantamila prigionieri cosacchi – combattenti e civili -, che si erano battuti contro l’Armata Rossa. La stessa sorte toccò anche agli anticomunisti slavi meridionali riparati in Austria: fra il 17 e il 31 maggio da trenta a trentacinquemila persone vennero consegnate agli uomini di Tito.Questi gravissimi crimini di guerra sono stati accuratamente ricostruiti dallo storico anglo-russo conte Nikolai Dmitrevic’ Tolstoy nelle opere Victims of Yalta, del 1977, e The Minister and the Massacres, del 1986. In seguito alle sue affermazioni, tutte documentate, l’autore ha dovuto subire numerosi procedimenti giudiziari.

di Marco Respinti

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