di Mauro Ronco
Nei primi dieci giorni d’ottobre del 1999 l’opinione pubblica italiana ha assistito a una sconcertante serie di avvenimenti, sfociata l’11 ottobre nella rivelazione che molte personalità impegnate ad alto livello nella politica, nella diplomazia, nell’amministrazione pubblica e nel giornalismo sono state per molti anni in rapporto di collaborazione stabile con il famigerato KGB, il servizio informazioni e sicurezza dell’Unione Sovietica, decisivo per la conservazione del sistema di potere di quello Stato comunista e per la diffusione dell’ideologia e della prassi rivoluzionarie nel mondo.