A sinistra s’avanza uno strano cristiano

Anna_Kuliscioff

Anna Kuliscioff

Andrea_Costa

Andrea Costa

Articolo pubblicato su Tempi n.49

 5 dicembre 2002

Un giornalista craxiano ritrova una lettera d’inizio ‘900 di Anna Kuliscioff. In margine a una storia d’amore, l’attualità di un socialismo umano, naturalmente cristiano

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L’ultima tazza di tè con Carlo Marx

gadget_sovietArticolo pubblicato su Il Corriere della Sera
27 febbraio 2005

A Mosca, nel reliquiario del comunismo: manoscritti, poltrone, bombe vietcong

Armando Torno

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Andrea

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32]

Andrea

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Ribelli. E guardiani

comunisti

Il Festival della gioventù di Berlino nel 1951

Articolo pubblicato su Avvenire

del 20 luglio 1999

L’Urss e i movimenti giovanili europei

di Fulvio Scaglione

Lui la chiama “la guerra fredda dei piccoli”. Eppure non meno inquietante è la storia che Joel Kotek, docente dell’Università libera di Bruxelles. Ha raccontato in La jeune garde (“La giovane guardia”, titolo che replica quello di un romanzo di Aleksandr Fadeev, dedicato appunto alle vicende di un gruppo di giovanissimi partigiani sovietici), sottotitolo: “I giovani tra Kgb e Cia , 1917-1989” (edizioni Seuil). Vicende che Kotek conosce bene per averle studiate, con ricerche in archivi russi, americani, inglesi e francesi e decine di interviste, e per averle anche vissute, almeno negli anni Ottanta, quale presidente degli Studenti ebrei d’Europa. Continua a leggere

Comunismo: la terribile carneficina

comunismo-morteArticolo pubblicato su Il Timone n. 4 novembre-dicembre 1999

Oltre 200.000.000 di vittime. Questo il tragico bilancio del Comunismo realizzato. L’ ateismo marxista ha combattuto Dio e ucciso l’ uomo.

di Eugenio Corti

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Richard Pipes demolisce il comunismo

Pipes_cover Articolo pubblicato su Il Giornale del 10 marzo 2003

di Max Bruschi

L’idea della possibile costituzione di una società perfetta accompagna il pensiero politico occidentale sin dalla sua formazione. Dalla Repubblica di Platone, passando attraverso alcune eresie medioevali, l’Utopia di Thomas More e le elaborazioni degli illuministi settecenteschi, arriva dritta dritta nelle mani di Karl Marx e Friedrich Engels. Dove assume, sulla scia dell’idealismo hegeliano spruzzato di darwinismo, addirittura il crisma scientifico dell’ineluttabilità.

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Solgenitzin e i tanti "anonimi" dei campi di sterminio comunisti

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Alexander Solgenitzin

Il Giornale della Toscana 25 ottobre 2003

di Pucci Cipriani

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”Shalamov, dal gulag una lezione di etica”

Varlam Tichonovic Shalamov

Varlam Tichonovic Shalamov

pubblicato su Il Giornale

06 dicembre 2003

di Irina Sirotinskaja

Varlam Tichonovic Shalamov è una di quelle rare persone – ancora più rare tra gli scrittori – nelle quali le virtù della responsabilità e moralità non hanno carattere declaratorio ma attivo. Egli riteneva che la responsabilità dello scrittore consistesse precisamente nella verità artistica della propria opera. Diceva spesso: «Lo scrittore è giudice del tempo». Un giudice però che non pronunciava la propria parola da una tribuna (come si sono deprezzate, oggi giorno, le parole!). Lo scrittore fa passare il vissuto per la propria anima, il cuore, l’intelletto, attraverso tutto se stesso – la memoria dell’anima e la memoria del corpo, come in un crogiolo dal quale, nel fuoco del talento, scaturisce una parola di verità. Parole di verità-memoria, verità-realtà, verità-giustizia.Adesso mi occupo dei testi di Shalamov, ma prima c’è stata la nostra conoscenza, e amicizia, che è durata 16 anni.

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Noi confessiamo. Firmato, gli aguzzini dei Gulag

Nkvd-documentCorriere della Sera 23 maggio 2005

Le ammissioni strappate con la tortura, le esecuzioni senza processo, i trasferimenti che portavano solo alla morte. Ecco i rapporti ufficiali e segreti degli agenti sovietici

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L’idealista che cadde sul pianeta Gulag

Rossi_coverArticolo pubblicato sul Corriere della Sera del 17 Agosto 2003

Prendiamo un uomo giovane, intelligente, colto e attratto dalle grandi utopie. Facciamone un comunista convinto, anzi di più, un agente segreto del Komintern, un inviato speciale in tutto il mondo del potere sovietico. Diamogli un nome: Jacques Rossi, francese di nascita, poi emigrato con la madre a Varsavia e più tardi iscritto al partito polacco.

Fissiamo una data, il 1937, quella delle grandi purghe staliniane, e spediamo in quell’anno il nostro eroe, dopo un processo sommario istruito sulla base di false accuse, a fare la conoscenza dei gulag, i campi di concentramento sovietici. Lasciamolo a marcire là per vent’anni (più altri quattro di residenza coatta) in modo che sperimenti gelo e percosse, fame e minacce, torture e celle d’isolamento. E adesso consentiamogli, per un caso fortunato, di uscire vivo dall’inferno: ovvio che si presenterà a noi un personaggio del tutto diverso dall’inizio, fisicamente ridotto a una larva però mentalmente una specie di eroe.

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