S.Pio X Notre charge apostolique, 28 agosto 1910

Notre_Chargedi Rino Cammilleri

La lettera apostolica all’episcopato francese (tecnicamente non un’enciclica, ma equivalente a una enciclica per importanza) dal titolo Notre charge apostolique condanna il movimento del Sillon (il Solco), fondato in Francia nel 1902 – sulla scia di una precedente associazione, la Crypte, nata nel 1894 da Marc Sangnier, che costituiva all’epoca l’esempio più articolato di una “democrazia cristiana” nel significato ideologico del termine.

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La “questione democristiana”

DCCristianità n.10 – 1975

Un mistero che pesa sul futuro dell’Italia

di Giovanni Cantoni

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Conformisti e bigotti ieri, conformisti e bigotti sempre.

antiberlusconismoArticolo pubblicato su TEMPI Numero: 25

19 giugno 2003

Il destino di certo azionismo cattolico

Fabio Cavallari, il nostro ateo e comunista in redazione ci domanda perché mai ci sia più risentimento antiberlusconiano in certi ambienti parrocchiani che nel Prc. A lui e ai lettori rispondiamo che, come vedete, come leggete, come ascoltate, le prediche ormai sono tutte uguali.

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”18 aprile 1948. Memorie inedite dell’artefice della sconfitta del Fronte Popolare

fronte_popolaredi Marco Invernizzi

Nato a Venezia nel 1902, Luigi Gedda ha attraversato la storia di tutto il secolo XX militando fin dalla giovinezza nel movimento cattolico italiano. Membro dapprima della Società della Gioventù Cattolica italiana, a Torino, dove ha vissuto fino al 1917 con la famiglia, dopo il trasferimento a Milano in seguito alla morte della madre, scomparsa l’anno precedente, ha partecipato alla vita della Gioventù Cattolica Ambrosiana.

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”Requiem” per un suicidio: la fine del ”popolarismo”

Dcdi Giovanni Cantoni

“Eventi recentissimi e dolorosi hanno condotto ad un’ulteriore e più grave frattura nella rappresentanza politica che fa riferimento all’ispirazione cristiana. È andato così ancora più avanti e sembra praticamente giunto a compimento quel processo che, nell’arco di alcuni anni, ha visto declinare l’impegno unitario organizzato dei cattolici italiani in ambito politico” (1): con queste parole lunedì 27 marzo 1995, a Loreto, S. Em. il card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha recitato il requiem per il democratismo cristiano che, con diverso nome dopo il primo e dopo il secondo conflitto mondiale, negli ultimi settantacinque anni ha egemonizzato la rappresentanza politica del mondo cattolico italiano.

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Nota su Giuseppe Dossetti e sul dossettismo

Giuseppe Dossetti

Giuseppe Dossetti

Articolo pubblicato sul n. 263 di Cristianità

di Marco Invernizzi

Il 15 dicembre 1996 muore don Giuseppe Dossetti. Con lui scompare uno dei padri fondatori della Costituzione italiana, che ha difeso fino al termine della sua esistenza terrena; scompare un uomo che ha influenzato la storia religiosa e civile italiana come vice segretario della Democrazia Cristiana, come deputato membro dell’Assemblea Costituente, come sacerdote consigliere del card. Giacomo Lercaro e di questi perito al Concilio Ecumenico Vaticano II, e – infine – come fondatore della comunità monastica della Piccola Famiglia dell’Annunziata, presente in diocesi di Bologna nell’obbedienza all’arcivescovo della città.

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Democrazia Cristiana e mondo cattolico nell’epoca del centrismo (1947-1953)

manifesto DcArticolo pubblicato su Cristianità n. 277 (1998)

di Marco Invernizzi

Il 18 aprile 1948 è una data fondamentale nella storia italiana. Attraverso una curiosa periodizzazione di mezzo secolo in mezzo secolo, nei cento anni precedenti il 18 aprile l’Italia ha definito la sua configurazione storico-politica.

Il 1848 ha segnato la fine del progetto cosiddetto neo-guelfo, che prevedeva il raggiungimento dell’unità e dell’indipendenza in un modo – per quanto discutibile – rispettoso delle radici cattoliche-universali e contemporaneamente municipalistiche dell’Italia e, al contrario, il sopravvento di forze politiche lontane e avverse alla Chiesa, come la Società Nazionale e il Partito d’Azione, la prima dominata dalla volontà di espansionismo del Regno di Sardegna e il secondo nazional-rivoluzionario.

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La “terza via” di Camaldoli

dottrina_sociale

Papi e laici della moderna Dottrina sociale

Articolo pubblicato da Il Secolo d’Italia del 9 giugno 1999

di Alcide Cutturone

Sul saggio “La terza via” di Anthony Giddens si è scritto molto, anche sul nostro giornale. Mi piace solo sottolineare la recente recensione di Aldo Di Lello al libro di Michael Novak “Esiste una terza via?” nel quale lo studioso americano confuta facilmente le antiquate e fallimentari ricette dell’attuale idolo del sinistrismo britannico, europeo e stratunitense. Novak una decina di anni fa è stato davvero un “rivoluzionario” con il suo “Lo spirito del capitalismo democratico e il Cristianesimo”, perché mise finalmente ordine all’interno del mondo cattolico, in parte ancora schiavo di approssimazioni sull’atteggiamento della Chiesa nei confronti del capitalismo.

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I Comitati Civici

I.D.I.S. – Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale

Voci per un Dizionario del Pensiero Forte

voto 1948

le elezioni del 1948

di Marco Invernizzi

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Alle radici dell’identità italiana: i Comitati Civici

Gedda

Luigi Gedda, animatore dei Comitati Civici

Annali Italiani on line 7 febbraio 2005

di Marco Invernizzi

«[…] chi è che ha salvato l’Italia nel 1948? Il Comitato Civico. Direte tutti i cattolici italiani e il partito che più di tutti gli altri li rappresentava! D’accordo. Ma tutti i cattolici italiani hanno avuto modo di essere orientati e il partito che più li rappresentava ha potuto essere vittorioso perché c’è stata dietro questa armatura, che si è dimostrata inattaccabile».

Fondati l’8 febbraio 1948 e costituitisi nel giro di due settimane con una semplice articolazione che va dal Comitato Civico Nazionale a livello centrale a quelli zonali e locali, corrispondenti alle diocesi e alle parrocchie, i Comitati Civici attivano subito oltre ventimila comitati di base, che riescono a drammatizzare la campagna elettorale, impressionando soprattutto i comunisti – che devono affrontare un contendente attivo sul territorio, in grado di contrapporre alla cellula del Partito Comunista Italiano il Comitato Civico Zonale – e riuscendo a portare fisicamente alle urne centinaia di migliaia di anziani e di ammalati, che altrimenti non avrebbero potuto votare.

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