
Tutto il creato sembra stato fatto in vista dell’uomo. Per permettergli di esistere. Un progetto che gli scienziati stanno ormai svelando, una traccia dell’esistenza di una intelligenza ordinatrice: Dio.
di Paolo Pugni
Lug 17
Tutto il creato sembra stato fatto in vista dell’uomo. Per permettergli di esistere. Un progetto che gli scienziati stanno ormai svelando, una traccia dell’esistenza di una intelligenza ordinatrice: Dio.
di Paolo Pugni
Lug 17
(dott. Luciano Benassi)
Lug 17
Per conoscere adeguatamente se stesso, il mondo e Dio, l’uomo non può separare la fede dalla ragione. Lo scrive Papa Giovanni Paolo II nella Fides et ratio.
di Laura Boccenti
Lug 17
Verso una politica limitata e forte
di Giovanni Cantoni
Lug 17
La traduzione è redazionale.
Cristianità n. 203 (1992)
di Juan Vallet De Goytisolo
Lug 17
del padre Ignacio G. Menendez – Reigada O.P.
Docente di Teologia Morale, membro dell’associazione Francisco de Vitoria
Lug 17
Lug 17
di Giovanni Cantoni
L’avvenimento di maggior rilievo politico nella storia contemporanea è per certo costituito dall’implosione del sistema imperiale socialcomunista, avvenuta nel 1989. Tale rilievo è fondato sul fatto che detto sistema imperiale è stato la realizzazione politica di maggior mole che la memoria storica ricordi, favorita e accompagnata dall’uso terroristico della strumentazione tecnologica dello sviluppo materiale dell’umanità, nucleare non escluso. Il crollo “misterioso” di tale sistema imperiale – misterioso perché ne sono ignote cause adeguate, dal momento che tutte quelle consuetamente addotte non sono tali da rendere globalmente ed esaurientemente conto dell’esito catastrofico, almeno in una prospettiva monocausale – ha prodotto un effetto liberatorio sullo stato psicosociale dell’intera umanità, allontanando il terrore della catastrofe nucleare.
Lug 17
di Gianteo Bordero
Il realismo genera politica, l’utopismo genera il suo contrario: l’antipolitica. Molto oggi si discute sullo scarso interesse dei giovani nei confronti della politica. Esso deriva, sostanzialmente, proprio dall’abbandono del realismo come criterio e cardine cultural-politico per eccellenza. Se oggi sussiste un impegno politico giovanile “di massa”, questo abita a sinistra, ma non come salvaguardia e propagazione delle ragioni della politica, bensì come distruzione di essa nel nome dell’anti-politica, cioè dell’utopismo. Il no-global è solo la punta dell’iceberg di questo diffuso sommovimento anti-realista, che affonda la sua visione politica in una concezione gnostica della realtà.