di Giovanni Cantoni
“Eventi recentissimi e dolorosi hanno condotto ad un’ulteriore e più grave frattura nella rappresentanza politica che fa riferimento all’ispirazione cristiana. È andato così ancora più avanti e sembra praticamente giunto a compimento quel processo che, nell’arco di alcuni anni, ha visto declinare l’impegno unitario organizzato dei cattolici italiani in ambito politico” (1): con queste parole lunedì 27 marzo 1995, a Loreto, S. Em. il card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha recitato il requiem per il democratismo cristiano che, con diverso nome dopo il primo e dopo il secondo conflitto mondiale, negli ultimi settantacinque anni ha egemonizzato la rappresentanza politica del mondo cattolico italiano.