intervista a Massimo Introvigne
di Aldo Cazzullo
Giu 30
intervista a Massimo Introvigne
di Aldo Cazzullo
Giu 30
di Bruto Maria Bruti
Giu 30
di Luciano Benassi
Gli studi sulla “nuova religiosità” hanno contribuito in modo rilevante a svelare il carattere profondamente ambiguo della modernità. In particolare, hanno mostrato come modernità scientifico-positivista e credenze mitiche non siano affatto, come comunemente si crede, due mondi fra loro irriducibili, ma piuttosto due facce della stessa medaglia, fra le quali si dipana una fitta rete di rapporti psicologici, storici e sociologici (1).
Giu 30
di Massimo Introvigne
Giu 30
Da tempo ormai si assiste a una moltiplicazione di movimenti religiosi che rifiutano uno o più elementi della tradizione cristiana
di Massimo Introvigne
Giu 30
Un’analisi sociologica di Introvigne, direttore del Cesnur
di Filippo Salatino
Giu 30
di Massimo Introvigne
*Articolo anticipato, senza note e con il titolo redazionale Thugs, criminali per Kalì, in Avvenire. Quotidiano di ispirazione cattolica, anno XXX, n. 139, 13-6-1997, p. 21.
Giu 30
Voci per un Dizionario del Pensiero Forte
di Massimo Introvigne
Giu 30
Dall’estate del 1994, con una serie di interventi – tenuti in occasione di diversi convegni internazionali – di uno dei più noti specialisti di nuova religiosità, J. Gordon Melton, si è incominciato a parlare della “fine” del New Age (1). Se questo fenomeno avesse una struttura definita come molti nuovi movimenti religiosi (ad esempio i Mormoni o i Testimoni di Geova), la “fine” non potrebbe avvenire in silenzio, occorrerebbe un atto formale di scioglimento o comunque dovrebbe accadere qualche avvenimento che in maniera evidente faccia intravedere questa fine. In realtà, invece, il New Age è un metanetwork, cioè una rete fluida di gruppi che si ritrovano intorno ad alcune idee comuni e non un’organizzazione gerarchica e strutturata; dunque, bisogna essere buoni e attenti osservatori per poter leggere i segni di questa “fine”.