Con la teoria del «gene egoista» negli anni ’90 si è imposto un nuovo darwinismo sociale. Che oggi viene messo in discussione
di Maurizio Blondet
Mag 24
Con la teoria del «gene egoista» negli anni ’90 si è imposto un nuovo darwinismo sociale. Che oggi viene messo in discussione
di Maurizio Blondet
Mag 24
le cifre danno solo una pallida idea del tipo di problema che sorge quando si vuole assegnare al caso la genesi e la complessità del mondo vivente. Basta supporre, per esempio, che i geni interessati alla novità siano 6 anzichè 5, perché la certezza della comparsa di un mutante risulti di 1 su 100 miliardi di miliardi di anni! Dato che la cosmologia più recente assegna all’Universo una età di circa 20 miliardi di anni si può ritenere assurda ogni ipotesi che faccia ricorso al caso come a fonte di variabilità vantaggiosa, sia in ambiente pre-vivente che in ambiente vivente.
di Luciano Benassi
Mag 24
Le tre rivolte dell’uomo
Benché ogni ribellione umana abbia sempre come ultimo scopo la ricerca della conoscenza, il significato che questa conoscenza assume nei miti antichi e nella moderna mitologia della scienza è profondamente diverso. Per Adamo conoscere significa perdersi nel disordine della realtà, rifiutando la serenità del paradiso, sperimentando il dolore e l’amore, la nascita e la morte. Lasciando l’Eden, minacciato dalla spada divina, egli accede a quel mondo di angoscia e di passione che sarà per sempre la dimora dell’uomo mortale, il mondo del bene e del male, della colpa e del perdono, dell’intimo e del personale.
Mag 24
Voci per un Dizionario del Pensiero Forte
di Giulio Dante Guerra
Mag 24
La teoria dell’evoluzione, spesso utilizzata come un’arma contro la Chiesa, incontra oggi qualche detrattore nel mondo scientifico…
«Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Se la teoria di Darwin è totalmente criticabile, non è in nome di una difficoltà con la rivelazione della Chiesa. Darwin si è certamente servito della sua teoria per cercare di dimostrare l’antropologia cristiana. Ciò non è per niente contestabile e lui stesso i ha confessato, e sua moglie gli ha scritto delle lettere straordinarie a tal proposito per cercare di distoglierlo da un tale progetto.
Stando così le cose, non bisogna credere che la Bibbia si oppone necessariamente al concetto di evoluzione. La Bibbia è anche il primo libro evolutivo poiché evidenzia le tappe della creazione. La cosa che più stupisce è che nella Bibbia appaiono dapprima gli animali marini, poi gli animali volanti,poi gli animali terrestri e da ultimo l’uomo. Sarebbe a dire che la Bibbia, in uno scorcio assolutamente folgorante, enumera la comparsa degli esseri viventi secondo l’ordine in cui noi li ritroviamo negli strati geologici».
Mag 24
Articolo pubblicato dal quotidiano Il Tempo di lunedì 10 gennaio 2000 pag.12
In realtà all’Evoluzionismo manca una cosa per essere oggetto scientifico: una formulazione. Le definizioni di Evoluzione, che si trovano nei vocabolari letterari, sono esattamente quello di cui gli scienziati non vogliono sentir parlare.
di Giuseppe Sermonti
Mag 24
La Scienza non ha mai dimostrato (forse è meglio dire: non è mai riuscita a dimostrare) che l’uomo discende dalla scimmia e negli Usa i genitori possono rifiutare che la teoria evoluzionistica venga ammannita nelle scuole ai loro figli. Poiché di una teoria si tratta.
di Rino Cammilleri
Mag 24
Articolo pubblicato su Avvenire
5 marzo 2003
di Giuseppe Sermonti
Nel 1982, in occasione del centenario della morte di Charles Darwin, WH. Thompson fu incaricato di redigere l’introduzione a una nuova edizione de L’origine delle specie. Trattando del clima in cui la teoria darwiniana si sviluppava, scrisse: «Questa situazione, dove uomini si riuniscono alla difesa di una dottrina che ‘non sono capaci di definire scientificamente e ancor meno di dimostrare con rigore scientifico, tentando di mantenere il suo credito col pubblico attraverso la soppressione della critica e l’eliminazione delle difficoltà, è anormale e indesiderabile nella scienza».
Mag 24
Tratto dallarubrica Antidoti del 6 marzo 2005
di Rino Cammilleri
E sono quattro. La disperata voglia di far discendere l’uomo dalla scimmia colpisce ancora. L’ultimo è il tedesco Reiner Protsch von Zieten, professore emerito di antropologia all’università di Francoforte e astro mondiale della materia.
Mag 24
Sfogliando un qualunque libro scolastico di Biologia e Scienze, è immancabile la progressione di figure che parte dalla rappresentazione “pelosa” di una scimmia curva fino a giungere all’uomo. Sfogliando un qualunque libro di storia, d’altra parte, è immancabile il capitolo che osanna gli “inventori” dell’evoluzionismo, spacciandoli per insigni scienziati (pochi conoscono le loro frequenti e censurate tendenze razziste). Sfogliando un qualunque libro o rivista o quotidiano, l’evoluzionismo è dato come scontato, come qualcosa di autoevidente, di scientificamente provato, verificato e accertato.