Se ne sente parlare ormai da tempo, spesso impropriamente. Proviamo a spiegare “la guerra santa” dell’islam, senza animosità e senza paura.
di Silvia Scarnari Introvigne
Nov 14
Se ne sente parlare ormai da tempo, spesso impropriamente. Proviamo a spiegare “la guerra santa” dell’islam, senza animosità e senza paura.
di Silvia Scarnari Introvigne
Nov 14
Dal quotidiano Avvenire
L’espansione dell’islam in Europa segue un piano preordinato? A colloquio con padre Samir «Spesso i petrodollari finanziano la costruzione di moschee all’estero Il dialogo? Rimane una necessità Ma non può essere in maschera»
di Giorgio Paolucci
Nov 14
il Giornale, 3 febbraio 2004, p. 14 / Esteri)
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, il presidente americano George Bush ha attaccato coloro che pensano che la democrazia sia incompatibile con l’Islam, e ha difeso l’idea (tipica del pensiero neoconservatore) secondo cui l’ideale e la pratica democratica sono esportabili ovunque
di Massimo Introvigne
Nov 13
Nel mondo musulmano non esiste gerarchia e manca un’autorità religiosa centrale. A esercitare la funzione di guida sono i «sapienti». Il Corano, il testo sacro rivelato da Allah al profeta Maometto, non prevede infatti alcuna figura trainante e tutte le autorità, dal nomi impronunciabili per il nostro Occidente lontano, sono «costruzioni dei musulmani»
di Felicita Pistilli
Nov 13
Nov 13
(…) Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo-cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo» (…)
Nov 13
Le date testimoniano che l’Occidente, e non l’islam, ha avuto un attimo di respiro dal VII secolo al XVIII, subendo l’incessante assalto delle orde mussulmane
di Rino Cammilleri
Nov 13
Articolo pubblicato su La Stampa del 27 maggio 2003
Ancora oggi le faglie di attrito e le soglie di crisi del nuovo secolo appartengono, e non è un caso, al territorio su cui irradiò il suo dominio l’impero multinazionale bizantino, prolungato in quello zarista e poi sovietico. Dai Balcani al Mar Nero, dal Kurdistan al Caucaso all’Asia Centrale, le ferite create dalla caduta di Costantinopoli restano aperte.
di Silvia Ronchey
Nov 13
Articolo pubblicato su Avvenire
«Credere che basti non esserci in Iraq perché si affermi uno Stato di diritto è un grave errore. C’è una continuità tra Khomeini, Saddam e Bin Laden»
di Marina Corradi