All’Udienza generale il Pontefice è tornato sul “primo” dei Sacramenti, grazie al quale i cristiani sono «immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia»
Redazione
Papa Francesco all’Udienza generale di questa mattina in piazza San Pietro ha avviato una serie di catechesi sui sacramenti, la prima delle quali l’ha dedicata a un tema a lui molto caro, il Battesimo. «Per una felice coincidenza, domenica prossima ricorre proprio la festa del Battesimo del Signore», ha ricordato il Pontefice.
UN DONO NECESSARIO. Sul Battesimo «si fonda la nostra stessa fede», è il sacramento che «ci innesta come membra vive in Cristo e nella sua Chiesa» ha detto il Santo Padre. Che poi ha voluto raccogliere come una provocazione: «Può nascere in noi una domanda: ma è davvero necessario il Battesimo per vivere da cristiani e seguire Gesù? Non è in fondo un semplice rito, un atto formale della Chiesa per dare il nome al bambino e alla bambina?».
Altro che formalità. Altro che semplice rito. Per papa Francesco il Battesimo è «un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Un bambino battezzato o un bambino non battezzato non è lo stesso». Grazie a questo sacramento i cristiani sono «immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia», ha spiegato il Pontefice citando san Paolo. «E grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli».
UN GIORNO FELICE DA RICORDARE. Per questo il Santo Padre è tornato a sottolineare, come ha già fatto più volte nei mesi scorsi, che i fedeli dovrebbero avere a cuore la data del proprio Battesimo: «È importante conoscere il giorno nel quale io sono stato immerso proprio in quella corrente di salvezza di Gesù. E mi permetto di darvi un consiglio. Ma, più che un consiglio, un compito per oggi. Oggi, a casa, cercate, domandate la data del Battesimo e così saprete bene il giorno tanto bello del Battesimo».
Perdere la memoria del Battesimo, ha insistito papa Francesco, significa «perdere la memoria di quello che il Signore ha fatto in noi, la memoria del dono che abbiamo ricevuto». Un dono che ha «incidenza sul presente» e che «siamo chiamati a vivere ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza». Infatti, ha proseguito il Pontefice, «se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa, pur con i nostri limiti, con le nostre fragilità e i nostri peccati, è proprio per il Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo».
È proprio in forza del Battesimo che i cristiani hanno «la speranza di andare sulla strada della salvezza». Non solo: «Grazie al Battesimo – ha aggiunto il Papa – siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino».
DOBBIAMO CHIEDERLO A UN ALTRO. E non è un caso, ha detto in conclusione il Pontefice, se «nessuno può battezzarsi da sé», se «abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo Sacramento nel nome del Signore». Il motivo di questo fatto è che «il Battesimo è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna», ha spiegato il Santo Padre.
«Sempre nella storia, uno battezza l’altro, l’altro, l’altro… è una catena. Una catena di Grazia». «È un atto di fratellanza, un atto di filiazione alla Chiesa. Nella celebrazione del Battesimo possiamo riconoscere i lineamenti più genuini della Chiesa, la quale come una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo».