(tratto da: Totustuus.it)
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Il sacerdote gesuita Miguel Agustín Pro è un martire della Guerra Cristera messicana. Oltre ad assassinarlo, il Governo voleva garantire che l’esecuzione lo umiliasse e servisse a scoraggiare e a spaventare i cattolici, ma “Dei martiri di quei giorni, nessuno ha richiamato tanto l’attenzione del pubblico in Messico e nel resto del mondo come il gesuita Miguel Agustín Pro”.
Dopo alcuni minuti di preghiera si alzò, allargò le braccia a formare una croce – una tradizionale posizione di preghiera messicana – e con voce ferma, con un tono né di sfida né disperato, pronunciò in modo toccante delle parole che da allora sono diventate famose: ‘Viva Cristo Re!’“.
Lungi dall’essere un trionfo della propaganda per il Governo, le fotografie dell’esecuzione di Pro divennero oggetto di devozione cattolica in Messico e di imbarazzo per il Governo in tutto il mondo.
“VIVA CRISTO RE!” divenne il motto di tutti i combattenti cristeros, al punto che nelle esecuzioni successive l’esercito arrivò a tagliare la lingua dei martiri perché al momento della morte non potessero confessare Cristo a voce alta.