Putin: una verità, un mistero e sei bugie

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 12 Maggio 2025

di Antony Burckhardt

«Il declino del coraggio è nell’Occidente d’oggi forse ciò che più colpisce uno sguardo straniero», scriveva Aleksandr Solženicyn. Senza questa debolezza patologica, l’Europa temerebbe così tanto la Russia di Vladimir Putin? Il padrone del Cremlino è venerato da una parte sempre più ampia dell’opinione pubblica come l’uomo forte di una nazione rinata, impegnata in una lotta titanica contro l’Occidente decadente. Questa reputazione si basa su una verità, un enigma e sei menzogne. Eccole:

«Putin ha reso di nuovo grande il suo Paese» FALSO.

La Russia è una grande potenza militare grazie all’arsenale ereditato dall’era sovietica. Le sue dimensioni, la sua cultura e la sua storia la rendono comunque, indipendentemente da chi la governa, un Paese di peso. Ciononostante, la Russia odierna rimane uno Stato indebolito, alle prese con gravi problemi strutturali: il suo PIL è inferiore a quello della Francia, pur avendo una popolazione doppia; la demografia è in calo (in particolare a causa di un tasso di fertilità molto basso); l’aspettativa di vita è inferiore a quella del Bangladesh; l’alcolismo e l’AIDS (più di un milione di russi sarebbe sieropositivo) rappresentano problemi sanitari insolubili; il Paese è minacciato da possibili spinte secessioniste di minoranze etniche e religiose, principalmente musulmane, in forte crescita. Vladimir Putin è riuscito ad attenuare alcuni di questi mali, ma nessuno è stato risolto in modo definitivo.

«La Russia è una potenza militare irresistibile» FALSO.

È vero che la Russia ha respinto due dei più grandi conquistatori della storia, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler, grazie anche al “generale inverno”. Tuttavia, ha subìto, nel corso della sua storia antica e recente, cocenti sconfitte: contro i Mongoli, contro la coalizione di Polacchi e Lituani, contro i franco-britannici durante la Guerra di Crimea, fra le altre. All’inizio del XX secolo, la sconfitta contro il Giappone fu la prima di una potenza europea moderna contro un Paese asiatico. La Prima guerra mondiale provocò la caduta dello zar e la negoziazione di una pace separata da parte dei sovietici, messi in scacco dalla Germania. La guerra sovietico-afghana si concluse con la disfatta di Mosca. La Guerra fredda terminò con un’umiliante sconfitta: la Russia perse quasi un terzo del proprio impero senza che venisse sparato un solo colpo di cannone. L’invasione dell’Ucraina, inoltre, ha rivelato le debolezze militari della Russia attuale: la “operazione speciale”, che sarebbe dovuta finire in pochi giorni con la presa di Kiev, si è trasformata in una guerra di posizione interminabile, in cui centinaia di migliaia di giovani russi hanno perso la vita per qualche centinaio di chilometri quadrati.

«La Russia di Putin è un faro per molte nazioni» FALSO.

La Russia alimenta l’odio contro l’Occidente in Africa, ottenendo lì alcuni consensi. Per il resto, è relativamente emarginata sul piano internazionale e i suoi principali alleati sono regimi considerati paria: Iran, Cuba, Venezuela, Corea del Nord, Nicaragua, Bielorussia… Il rapporto con la Cina è ambiguo: è allo stesso tempo un’alleata naturale contro l’Occidente e una rivale pericolosa che esercita una forte pressione sul confine siberiano.

«Vladimir Putin è il restauratore dei valori tradizionali» FALSO.

La Russia accusa regolarmente l’Occidente di “decadenza morale”. È vero che l’omosessualità, ampiamente accettata in Europa e negli Stati Uniti, è repressa in Russia. Tuttavia, anche la struttura familiare tradizionale in questo Paese è molto indebolita. Il tasso di fertilità delle donne russe ha raggiunto un livello allarmante (1,42 figli per donna, contro 1,89 in Francia), e sebbene sia in diminuzione negli ultimi anni, il tasso di aborti resta tra i più alti d’Europa, mentre quello di divorzi è semplicemente il più elevato al mondo (4,1 divorzi ogni 1000 abitanti contro 1,9 in Francia!). Inoltre, la gestazione per altri (GPA) a fini di lucro è legale in Russia.

«La Russia combatte la corruzione» FALSO.

Putin viene presentato dalla propaganda del Cremlino e dagli amici di Mosca come un cavaliere bianco impegnato, tra le altre cose, a ripulire l’Ucraina corrotta. In realtà, la società russa è corrotta da decenni (la Russia è classificata al 39° posto fra i Paesi più corrotti al mondo su 180, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’ONG Transparency International) e questa tendenza si è accentuata sotto i mandati di Vladimir Putin, a dispetto della sottomissione degli oligarchi dell’era Eltsin. Il patrimonio del presidente russo è stimato a oltre 200 miliardi di dollari. Questa somma colossale, che ne farebbe uno degli uomini più ricchi al mondo, è forse il frutto della sua pensione da ex agente del KGB?

«Vladimir Putin è il difensore della cristianità» FALSO.

Più volte la Russia di Putin ha fatto riferimento all’eredità cristiana per sottolineare la propria differenza dall’Europa, ritenuta apostata. Tuttavia, la Russia è alleata incondizionata di regimi islamisti (Iran) e marxisti (Corea del Nord, Cuba, Nicaragua) che perseguitano i cristiani senza pietà. Il Cremlino non è mai intervenuto per cercare di alleviare le loro sofferenze. In Russia, la connivenza tra la Chiesa ortodossa e il potere – fenomeno ricorrente nella storia nazionale, compresa l’epoca staliniana – non può nascondere la progressiva scristianizzazione (calo della pratica religiosa).

«Vladimir Putin è amato dal suo popolo» IMPOSSIBILE RISPONDERE.

È probabile che molti russi gli siano grati per aver posto fine alla dissoluzione dell’era Eltsin e per aver reso nuovamente temuta la Russia umiliata. Ma come misurare la portata di questa popolarità in un Paese in cui l’opposizione e la stampa sono imbavagliate? È comunque probabile che, come tutti i suoi predecessori – zar e dirigenti sovietici inclusi – Putin preferisca essere temuto piuttosto che amato.

«Vladimir Putin è un patriota» VERO.

In effetti, l’egemonia della Russia sembra essere la sua unica bussola ideologica. «Da Clodoveo fino al Comitato di Salute Pubblica, mi sento solidale con tutto», avrebbe detto Bonaparte. Putin potrebbe dire: «Da Ivan il Terribile a Stalin, prendo tutto». Di fatto, ha voluto la canonizzazione di Nicola II, facendo però in modo di ripristinare l’inno sovietico. Sfortunatamente per i Paesi confinanti, questo patriottismo si accompagna a mire imperialiste, una costante della lunga storia russa. Oggi è l’Ucraina a sopportarne il peso, e pare chiaro che, se Putin dovesse alla fine imporre la sua volontà, anche altri territori verranno annessi. Perché mai, in effetti, dovrebbe astenersi dal proseguire su una strada che gli è già favorevole?

Fonte: Le Père Mercure, pubblicato il 6 marzo 2025. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.