Informazione Cattolica 8 Agosto 2021
“Fuggita da satana”, libro originariamente pubblicato nel 2007, è il racconto appena rieditato dalla editrice Shalom (Camerata Picena 2021, pp. 219) della testimonianza di “Michela”, donna che al culmine di una ricca carriera professionale si ritrova davanti al male fino ad entrare in una setta satanica. sull’orlo dell’abisso (era stata incaricata di uccidere a sangue freddo la fondatrice di una comunità cattolica che si occupa di recuperare gli sbandati di ogni tipo), la giovane donna verrà “stravolta” da un abbraccio di vero amore che le salverà la vita facendole finalmente incontrare Gesù
di Sara Deodati
«Il regno di Dio e il regno di Satana sono in perenne lotta tra di loro […] e noi ne facciamo nel nostro piccolo quotidiana esperienza». Così padre Serafino Tognetti, erede di don Divo Barsotti (1914-2006) alla guida della Comunità dei figli di Dio, nella Prefazione curata per il libro Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall’Inferno [Camerata Picena (An) 2021, pp. 219, € 9] che racconta l’incredibile esperienza di “Michela”, caduta nel satanismo ma poi “risorta” grazie ad un abbraccio materno di una persona speciale.
Il libro, originariamente pubblicato nel 2007 con uno pseudonimo e presto diventato introvabile, è stato ora finalmente rieditato dalla Editrice Shalom con un Invito alla lettura di Costanza Miriano.
La storia di Michela è una storia segnata dal dolore: abbandonata dai genitori naturali fin da piccola in un orfanotrofio, è adottata da una famiglia nella quale dapprima si sente amata ed accolta ma che in un secondo momento rifiuta poiché poco incline al rispetto delle regole. Sin da quel momento inizia a covare una rabbia che la porta più volte a scappare di casa cercando indipendenza e “libertà” da tutti e da tutto.
Dopo un lavoro da cameriera scopre la sua passione per la cucina che la porta a diventare Chef professionista, un lavoro che le dà molte gratificazioni e che le permette di girare il mondo e diventare ricca. Si sente così finalmente “libera” e felice, ma si impone di non legarsi a nessun affetto, gettandosi invece nella più completa promiscuità sessuale.
Dopo molti eccessi incontra Luca, un ragazzo cristiano sicuramente diverso dagli altri del suo ambiente, che la fa finalmente sentire amata e rispettata promettendole di sposarla. Purtroppo, però, il giovane muore in poco tempo e getta di nuovo Michela nello sconforto e nella disperazione. A questa situazione la ragazza reagisce “sfidando” Dio: «Se tu esisti, io ti distruggo, ma se tu non esisti, passerò la mia vita a dire al mondo che non esisti!» (p. 74).
La morte del fidanzato lascia nella protagonista un profondo vuoto che viene riempito da rabbia, inquietudine, tristezza, ma soprattutto da una disperata domanda di senso. Michela è di nuovo fragile emotivamente e psicologicamente ed è a questo punto che una sua collega la invita a delle sedute di reiki, che diventano per lei la premessa per la caduta nel mondo del satanismo.
Incontra infatti una “psicoterapeuta” che, con il pretesto di aiutarla la soggiogherà psicologicamente rendendola disponibile a qualsiasi “proposta”: dall’assunzione di droghe alla pratica dell’omosessualità fino all’ingresso in una setta satanica con la partecipazione a riti occultistici e orgiastici, rinchiudendosi in una “rete” senza nessuna possibilità di fuga.
Il libro descrive in maniera cruda e dettagliata tutti i particolari delle “celebrazioni” e dei riti che includono violenze sessuali e scorrimento di sangue (per questo non se ne raccomanda la lettura a persone particolarmente fragili o sensibili a tali tipi di racconti).
Si ritrova anche a trafugare Ostie consacrate e, alla fine, per divenire “sacerdotessa di Satana” le viene chiesto persino di compiere un omicidio. La vittima è una fondatrice di comunità cattolica considerata “pericolosa” dalla setta perché intralcia i piani del demonio in quanto riesce a portar via dall’autodistruzione molte persone conducendole a Cristo, unico Bene per l’uomo.
Michela così arriva a Roma per uccidere a freddo la sua vittima ma, quella che è stato rivelato in seguito essere Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti, la abbraccia e l’accoglie con una frase disarmante: «Benvenuta a casa» (p. 36).
In tutto il racconto emerge come Satana possa essere “affascinante” e persuasivo ma Dio, anche nei momenti più bui e biechi, rimane presente in maniera costante e discreta, pronto a cogliere ogni minimo spiraglio per ricondurre alla vita la sua creatura. Michela comprende alla fine come Dio ci ami nonostante le nostre debolezze e il nostro peccato, perché vuole che nessuno dei suoi figli si perda.
Oggi sappiamo che l’autrice di Fuggita da Satana si chiama Mariangela Calcagno e, partendo dalla sua esperienza, ha parlato dettagliatamente del suo cammino di rinascita e vocazionale nel libro “Sono rinata. Testimonianza di salvezza”.