Quiteria

 “cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

Quiteria

Rino Cammilleri

Questa santa pare sia vissuta nel V secolo nella Spagna visigota. Era figlia di un signore galiziano di nome Catilio, personaggio potente con una carica pubblica importante. Costui era pagano e sua moglie, Calsia, pare appartenesse alla famiglia imperiale (le fonti la dicono discendente da Giuliano l’Apostata). Quiteria aveva tredici anni quando si convertì al cristianesimo (non conosciamo i particolari). Era, questa, anche l’età in cui le ragazze a quel tempo venivano preparate al matrimonio.

Per lei la famiglia aveva scelto il nobile Germano, giovane e bello ma pagano anche lui. Quiteria risolse di fuggire. Andò a finire nel territorio di Lentiniano, “re” della zona in cui oggi c’è la diocesi francese di Aire-sur-l’Adour. Questo Lentiniano era cristiano ma di fede ariana. Per non inimicarsi il vicino Catilio mise la fanciulla sotto chiave e attese gli eventi. Ma “gli eventi” furono una serie di strepitosi miracoli che costrinsero Lentiniano a disfarsi dell’imbarazzante presenza. Quiteria, liberata, scappò di nuovo.

Ma a quel punto c’era sulle sue tracce il promesso sposo, Germano. Questi riuscì a scoprire il suo rifugio e, di fronte all’ennesimo rifiuto, le tagliò la testa. Correva l’anno 477. Una pia persona che aveva assistito all’omicidio, conoscendo i fatti, raccolse il cadavere della martire e lo fece seppellire in una chiesa del luogo (Le Mas-d’Aire, Landes, chiesa di St. Pierre). Il culto di Quiteria si diffuse in Guascogna ma anche in Spagna e Portogallo. La santa veniva particolarmente invocata contro i morsi dei cani idrofobi (è raffigurata con un cane al guinzaglio).

Il Giornale 22 maggio 2005