Tempi num.33 del 31/08/2006
di Eid Camille
Nuovo caso di rapimento di ragazze cristiane in Egitto. Il 17 agosto, la 23enne Mona Yacoub Kiriakos è scomparsa dalla sua abitazione di Fayyum, a 100 chilometri dal Cairo. La polizia egiziana ha interrogato un collega di lavoro, un uomo sposato e con quattro figli, il quale ha dichiarato di aver “contratto” con la giovane copto-cattolica un matrimonio nel mese di giungo. Ma i genitori non ritengono autentica la firma della figlia apposta sul documento.
Lo scorso aprile è bastata la voce di un accordo tra l’università islamica di Al Azhar e la Chiesa copta che consentiva la libertà di conversione al cristianesimo per suscitare l’ira dei Fratelli Musulmani. «L’evangelizzazione non è accettabile», ha tuonato in Parlamento Mohammed Said Al Katatini, capogruppo dei Fratelli che ha anche presentato un’interrogazione al governo. «Se fosse vera, questa decisione aprirà le porte a una sedizione religiosa tra musulmani e cristiani».
Perché? «Perché l’evangelizzazione approfitta dei bisogni dei poveri di denaro, cibo e medicine per portarli a cambiare fede».