Unione Cristiani Cattolici Razionalisti (UCCR) 14 Dicembre 2024
La città progressista di San Francisco affoga nel degrado: droga libera, furto libero, l’invasione di hippy e della comunità LGBTQ+. Il laboratorio progressista è un fallimento. Ma da qualche anno fioriscono le scuole cristiane, un segno di speranza.
di Redazione
L’improvvisa vitalità delle scuole cristiane e cattoliche sembrano la nuova speranza per San Francisco. Per capire la questione bisogna raccontare brevemente cos’è e cos’è diventata la città di San Francisco dopo gli anni ’60.
San Francisco malata di progressismo, affoga nel degrado
Dal 1968 è governata ininterrottamente da Democratici ultra-progressisti che hanno trasformato la città in un grande esperimento woke, cominciando nel diventare la terra promessa degli hippy, poi la capitale gay, ospitando la più grande e importante comunità LGBTQ+ del mondo.
E’ a San Francisco che Kamala Harris, sfidante di Donald Trump nelle recenti elezioni, ha fatto la sua carriera come procuratrice distrettuale. La San Francisco progressista ha ucciso la natalità, in città ci sono meno bambini che in qualsiasi altra grande città americana (il 13,4% della popolazione) e ha liberalizzato la cultura della droga libera, a partire dalla cannabis.
Negli ultimi anni ha generato anche la piaga dello shoplifting, il taccheggio libero, secondo la convinzione woke che i ladri siano vittime dell’ingiustizia sociale e non vadano perseguiti. Proprio l’altro ieri la notizia che la catena di supermercati Safeway chiuderà la sede di San Francisco a causa dei continui furti
Questo ha portato la città ad essere invasa da senzatetto molto violenti, circa 7.500 su 880mila abitanti.
Qui sotto l’editorialista del Corriere, Federico Rampini, racconta cos’è diventata la San Francisco progressista:
A San Francisco crescono le scuole cristiane e cattoliche
Come dicevamo inizialmente, secondo un rapporto di The Francisco Standard, mentre le iscrizioni alle scuole pubbliche diminuiscono, le scuole cristiane in città stanno incredibilmente guadagnando terreno. Questa sorprendente tendenza in crescita mostra che negli ultimi cinque anni, a San Francisco, sono state aperte diverse scuole cristiane.
Tra queste, nel 2019 è stata fondata la Donum Dei Classical Academy rivolta ai bambini della scuola materna, che vanta un programma didattico spiccatamente cristiano.
Secondo il rapporto locale, la sua influenza è in costante crescita nonostante sorga nel quartiere di Bernal Heights, riempito di bandiere arcobaleno che inneggiano all’orgoglio gay. Con 25 nuovi studenti, le donazioni sono salite alle stelle, passando da 45.692 dollari nel 2019 a 773.319 dollari nel 2023.
Nel rapporto si parla molto bene anche della Saint Johns of San Francisco Orthodox Academy e soprattutto della nuova scuola cattolica Nativity High School, che ha aperto nel 2024 con 20 studenti.
Un’altra scuola cattolica è Stella Maris, che ha raddoppiato le iscrizioni arrivando a 86 studenti. Questi partecipano alla Messa il venerdì e sono incentivati tramite borse di studio a impegnarsi nella loro parrocchia.
Questo rientra nelle richieste stesse dei genitori. «Le famiglie che accorrono in massa in queste scuole», si legge nell’inchiesta, chiedono un programma di studi che fornisca valori lontani dall’ideologia woke e dove non sia presente l’ideologia di genere.
Se nelle scuole cattoliche e parrocchiali, sotto la guida dell’arcidiocesi di San Francisco, viene offerto un programma di studi in linea con le evidenze scientifiche, più problematico quello proposto dalle scuole finanziate dai nazionalisti cristiani che vivono al di fuori di San Francisco, dove ad esempio viene insegnato il creazionismo biblico.
Il caso estremo delle scuole cristiane nazionaliste è diretta conseguenza dell’estremismo ideologico che ha gettato San Francisco nel degrado più totale. Un monito internazionale per chi volesse replicare altrove il fallimentare laboratorio progressista.
Gli imprenditori cristiani stanno arrivando in città
Qualche settimana fa un’altra inchiesta su The Francisco Standard osservava che pur essendo San Francisco una delle città meno religiose d’America, «sta vivendo una sorta di rinascita religiosa grazie all’industria tecnologica».
I grandi investitori, come Garry Tan, CEO di Y Combinator, organizzano sempre più frequentemente incontri di testimonianze cristiane, ad esempio è stato invitato il genetista più famoso al mondo, Francis Collins, che ha raccontato il suo percorso dall’ateismo al cristianesimo.
L’obbiettivo dei grandi imprenditori cristiani a San Francisco, ha spiegato Michelle Stephens, milionaria e fondatrice dell’ente tecnologico no-profit Acts 17 Collective, è coniugare la fede cristiana con la tecnologia e incoraggiare «i grandi intellettuali del nostro tempo» a considerare «l’abbraccio della fede nelle loro vite».
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