San Giovanni De Britto missionario e martire (di Cesare A. Moreschini sj)

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(da Totus Tuus network)

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Giovanni De Britto è un gesuita portoghese martirizzato in India nel 1600. Egli non fu ucciso da un tiranno o da estremisti, ma da un sistema sociale, caratterizzato dalla millenaria divisione per caste di tutta popolazione. Un sistema che permane nell’India odierna.

Da molti anni gli storici socialisti (dai quali si accolgono troppo spesso le lezioni sulla nostra civiltà latina), ci insegnano che «come le antiche crociate, così le moderne spedizioni coloniali delle nazioni cattoliche, sotto l’apparenza religiosa, non erano che avventure piratesche e mercantili».

La vita di S. Giovanni De Britto ci dimostra il contrario: «Oggi la vostra ambasciata di anime mostra in modo tangibile gli sforzi compiuti nel corso dei secoli e i frutti raccolti nella realizzazione del più cristiano degli scopi. Fa rivivere ai nostri occhi tante schiere di intrepidi Missionari che – eroici emuli di Xaviér e Brito – hanno scritto lì con il loro sudore apostolico, e così spesso siglato con il loro sangue, una delle pagine più gloriose e indelebili della Storia» (Pio XII, canonizzazione del 23/6/1947).

Furono i missionari cattolici a portare la civiltà tra i popoli barbari, dediti alla venerazione di idoli che inducevano ad una vita animalesca, preda dei più bassi istinti, violenza e sfrenate superstizioni.