(da Totus Tuus)
Il mese d’ottobre del 1309, più che ottantenne, Giovanni, sire di Joinville, siniscalco di Sciampagna, chiude nel nome di Dio il suo libro «delle sante parole e delle buone opere» del re san Luigi che aveva iniziato così: “In nome di Dio onnipotente, io Giovanni sire di Joinville, siniscalco di Sciampagna, narro la vita del nostro santo re Luigi, ciò che vidi e udii per lo spazio di sei anni che fui in sua compagnia nella crociata d’oltremare, e poi che fummo tornati”.
“E prima di raccontarvi le sue grandi imprese e le sue prodezze, vi racconterò quanto vidi e udii delle sue sante parole e dei suoi buoni precetti, acciocché seguano uno dopo l’altro a edificazione di quei che leggeranno. Questo sant’uomo amò Dio di tutto cuore e ne imitò le azioni; e appare da questo: che come Dio mori per amor del suo popolo, lui per amor del suo popolo arrischiò più volte la vita; e non gli era forza se avesse voluto, siccome udirete qui appresso”.