Solidarnosc. Diario di un anno (1980)

Cseo documentazione

(mensile del Centro Studi Europa Orientale)
n. 164-165, settembre-ottobre 1981

(agosto- dicembre  1980)

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Settembre  1980

■ Dichiaro concluso lo sciopero» — con queste parole Lech Walesa, ai cantieri Lenin di Danzica, sigla la firma dell’accordo raggiunto con la Commissione governativa guidata dal vice-premier Jagielski. Poco prima, a Stettino, Marian Jurczyk ha firmato un accordo analogo insieme all’altro vice-premier Barcikowski. Così, dopo due settimane di sciopero, tornano al lavoro gli operai del Litorale e gli altri lavoratori che a Wroclaw (e nella Bassa Slesia), a Poznan, a Lódz e in altre località erano scesi in sciopero in segno di solidarietà e di sostegno alle richieste operaie.

Negli ultimi tempi un’ondata di scioperi aveva investito anche l’Alta Slesia: qui le trattative alla miniera «Manifesto di luglio» erano state condotte dal vice-premier Aleksander Kopec. Questi accordi, approvati e sottoscritti dal plenum del CC del POUF, riconoscono il diritto alla costituzione di sindacati autonomi e indipendenti, il diritto allo sciopero, impegnano ad un miglioramento delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, all’introduzione di riforme nell’economia, all’aiuto verso l’agricoltura privata, al rispetto del criterio della competenza nell’assegnazione dei ruoli dirigenti, alla regolamentazione della censura, alla trasmissione radiofonica della Messa domenicale, all’erezione di un monumento a ricordo dei caduti nel 1970. Sollievo e soddisfazione accompagnano dappertutto questa vittoria del buon senso.

■ II Primo ministro Józef Pinkowski annuncia al Parlamento una serie di aumenti di stipendio che interessano tutti i lavoratori: a partire dall’anno nuovo ci sarà un aumento di 400 zloti per gli stipendi più bassi e le pensioni del vecchio dicastero. Tutti i sabati del 1981 saranno liberi.

■ Si registrano ancora scioperi in singole miniere dell’Alta Slesia e in stabilimenti  industriali a Bialegostok, a Elk, Suwalki, Tarnów, Bielsk, Plock. Viene concluso a Jastrzebie l’accordo tra il comitato interaziendale di sciopero e la commissione  governativa  incaricata di trattare con i lavoratori dell’Alta Slesia. Il testo comprende tutti i punti dell’Accordo di Danzica più una serie di norme per i problemi specifici dei minatori, come l’informazione alle maestranze sulla questione dell’eliminazione del sistema di lavoro a quattro turni, l’eliminazione dei sabati e delle domeniche lavorativi, l’abbassamento dell’età pensionabile per coloro che lavorano nelle gallerie, l’eliminazione dei buoni per gli articoli voluttuari, l’accettazione del principio della scelta per il lavoro straordinario.

■ Lech Walesa viene ricevuto dal Primate di Polonia Stefan Wyszynski.

■ Grande fermento nel movimento sindacale. Mentre in molti centri industriali si formano comitati costituenti dei nuovi sindacati autonomi e indipendenti, alcune organizzazioni settoriali di lavoratori (insegnanti, sanitari, lavoratori dei porti, del cinema) rifiutano la struttura del Consiglio Centrale dei Sindacati e si pronunciano per nuove forme di lavoro. Sorgono quindi varie iniziative allo scopo di coordinare i nuovi sindacati.

■ Per disposizione del Consiglio di Stato, sarà il tribunale del voivodato di Varsavia a registrare i costituendi sindacati autonomi indipendenti di tutto il territorio nazionale. All’atto della registrazione essi acquistano personalità giuridica. Qualora la registrazione venga respinta, il ricorso deve essere presentato alla Corte Suprema.

■ Si registrano ancora scioperi sporadici a Tarnów, Radom, Inowroclaw, Tarnobrzeg e altre località. Permane infatti il dubbio se gli accordi siglati all’inizio di settembre abbiano vigore per l’intero paese e per tutte le fabbriche. Su «Trybuna Ludu» viene ribadito con vigore che gli accordi hanno carattere universale.

■ II presidente del consiglio dei Ministri nomina commissioni miste di controllo dell’applicazione degli accordi di Danzica, Stettino e Katowice.

■ Si provvede intanto, sempre sulla base degli accordi, a garantire trasmissioni regolari della Santa Messa domenicale alla radio.

■ Inizia, in uno spirito di ritorno all’autonomia dell’insegnamento, il lavoro per la riforma della legge sull’istruzione superiore (del 1968). Viene subito stabilito che fino al termine dei lavori, il ministero dell’Istruzione sottoporrà i candidati al ruolo di rettore e decano all’esame consultivo dei corpi insegnanti

■ Nella sede  di Danzica del sindacato autonomo indipendente si tengono due assemblee successive di delegati dei comitati interaziendali costituenti provenienti da tutto il paese. Viene poi eletta la Commissione di coordinamento presieduta da Lech Walesa.

■ Tutte le più importanti organizzazioni sindacali di settore sono ormai uscite dal Consiglio Centrale dei Sindacati.

■ Negli ambienti studenteschi vivacissime discussioni circa il carattere e la forma delle organizzazioni che devono raccogliere i giovani studenti universitari

■ I membri del comitato interaziendale costituente del sindacato autonomo a Cracovia si incontrano con il primo segretario del comitato provinciale del POUP e con il cardinale  metropolita di Cracovia, Macharski.

■ Si concludono gli scioperi che ancora qua e là perduravano, come in Slesia o a Kielce.

■ Dalla chiesa della Santa Croce di Varsavia iniziano le trasmissioni domenicali della Santa Messa.

■ Prima riunione della neocostituita commissione per la riforma dell’economia; la presiede il primo ministro Pinkowski.

Ottobre

■ Le fabbriche e le imprese che aderiscono al sindacato autonomo indipendente «Solidarnosc» della Bassa Slesia sono oltre un migliaio, per un totale di circa 300 mila persone.

■ La presidenza di  «Solidarnosc», con alla testa Lech Walesa, si reca in visita nel voivodato della Polonia meridionale. I dirigenti sindacali intervengono a una grande assemblea allo  stadio «Hutnika» di Nowa Ruta, partecipano alla Santa Messa celebrata nella cattedrale al Wawel da cui poi raggiungono, passando per le vie della città, la piazza del mercato. I dirigenti di «Solidarnosc» visitano anche, accolti con grande entusiasmo, Nowy Targ, Nowy Sacz. A Jastrzebie Walesa parla alla conferenza dei sindacati autonomi indipendenti della zona.

■ II tribunale del voivodato di Varsavia registra il sindacato autonomo indipendente «Solidarnosc». Nel corso del dibattito la corte prende in esame vari punti controversi e i plenipotenziari del sindacato si impegnano a introdurre alcuni emendamenti nello statuto. In merito alla dichiarazione politica che viene richiesta dal tribunale, Walesa fa appello al testo della dichiarazione in cui si afferma che «Solidarnosc» accetta in pieno i principi della Costituzione polacca e dell’Accordo di Danzica; si rifiuta comunque di introdurre nello statuto formulazioni diverse da quelle contenute nel progetto già presentato.

Alla fine il tribunale registra lo statuto di «Solidarnosc» di Danzica, ma introduce nel primo paragrafo la dichiarazione politica e muta il tenore dei due paragrafi che parlano degli scioperi. Data la situazione, la commissione nazionale d’intesa di «Solidarnosc» decide di ricorrere in appello alla Corte Suprema.

■ La commissione interdistrettuale d’intesa dei ferrovieri che opera in seno a «Solidarnosc» intraprende con il ministero delle Comunicazioni un drammatico dialogo sul tema degli stipendi. I colloqui sono accompagnati da uno sciopero della fame di alcune decine di ferrovieri. Alla fine si giunge ad un accordo preliminare in seguito al quale viene sospeso lo sciopero della fame.

■ La direzione dell’unione degli artisti polacchi esprime il proprio appoggio alla posizione presa dalla commissione nazionale d’intesa davanti ai mutamenti nello statuto introdotti dal tribunale del voivodato di Varsavia.

■ Una delegazione di «Solidarnosc» si reca a Czestochowa accompagnata dal rev. Jankowski, il cappellano degli operai in sciopero a Danzica.

Novembre

■ La commissione nazionale d’intesa di «Solidarnosc» incontra il presidente del consiglio dei Ministri per sollecitare contatti che chiarifichino la posizione delle autorità in merito ai nuovi sindacati. L’incontro iniziale avviene a Danzica dove si reca il vice-premier Jagielski; successivamente la commissione d’intesa, guidata da Walesa, incontra a Varsavia il primo ministro Pinkowski.

La discussione che si protrae fino a notte tarda affronta spinose questioni: la decisione del tribunale di Varsavia che vuole introdurre cambiamenti nello statuto del sindacato; il problema dell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa; gli impegni assunti in materia di stipendi; i problemi dell’approvvigionamento del mercato e delle forme di autogestione in campagna. Nessun comunicato viene diramato alla fine dei colloqui.

Si sa comunque che la Corte Suprema entro il 10 novembre deve esaminare il ricorso in appello contro i cambiamenti statutari imposti dal tribunale del voivodato di Varsavia. Si attende quindi con estrema tensione il verdetto della Corte Suprema. La Corte respinge  la posizione del tribunale del voivodato di Varsavia che voleva introdurre nello statuto una dichiarazione di carattere politico ed emendamenti agli articoli relativi agli scioperi e approva invece lo statuto nella forma presentata dal sindacato con gli emendamenti spontaneamente apportati e l’integrazione sotto forma di allegati contenenti i testi delle convenzioni internazionali sulla libertà di associazione e il testo della prima parte dell’Accordo di Danzica.

Ancora una volta in una situazione difficile ha vinto il buon senso. Dalla sede della Corte Suprema gli esponenti di «Solidarnosc» si recano nella residenza del Primate di Polonia che li accoglie calorosamente. Alla sera solenne manifestazione al teatro Wielki. Vengono sospesi gli scioperi e la commissione d’intesa fa appello ai lavoratori degli zuccherifici e dell’industria tessile affinchè, nonostante le pesanti situazioni in cui si trovano, non intraprendano scioperi, data la difficile condizione economica del paese.

■ Scioperano a Poznan e in altri centri della Wielkopolska i lavoratori delle poste. In conseguenza di ciò si revoca ancora una volta la decisione di distribuire a mano i quotidiani e le riviste.

■ Continua nelle grandi città come Varsavia, Danzica, Cracovia, Katowice, l’azione di protesta degli addetti al servizio sanitario contro la maniera in cui sono state affrontate le loro richieste salariali. Gli operatori sanitari sfilano con striscioni, fanno blocchi stradali, ma per ovvi motivi non sospendono il loro lavoro.

■ II tribunale del voivodato di Varsavia respinge la registrazione del sindacato autonomo degli agricoltori.

■ Kania incontra a Nowa Huta la presidenza del comitato dei lavoratori delle acciaierie Lenin e il Comitato interaziendale di «Solidarnosc» a Cracovia.

■ Manovre dell’Armata Rossa in territorio polacco.

■ II primo segretario del CC del POUF, Stanisiaw Kania incontra per un lungo colloquio Lech Walesa, in veste di presidente della commissione nazionale d’intesa di «Solidarnosc».

■ Dopo svariati giorni di occupazione dell’edificio degli uffici del voivodato a Danzica, gli operatori del servizio sanitario, dell’istruzione e della cultura si incontrano con i ministri dei rispettivi settori e con la commissione governativa: si arriva, per ciascun settore, alla firma di accordi. L’occupazione degli uffici del voivodato a Danzica ha trovato una vasta eco di solidarietà in molte località del paese. Un esempio: poiché per principio gli addetti al servizio sanitario non possono scioperare, hanno partecipato all’occupazione nei propri istituti gli studenti dell’Accademia di Medicina. Contemporaneamente arrivano ad un accordo con i loro responsabili gli operatori della comunicazione.

■ II 51%  degli operatori del servizio sanitario guadagna meno di 3 mila zloti al mese.

■ II tribunale del voivodato di Varsavia respinge la richiesta di registrazione delle associazioni indipendenti degli studenti con la motivazione che solo il ministero dell’Istruzione Superiore può riconoscere personalità giuridica alle organizzazioni degli studenti.

■ L’associazione dei ferrovieri di «Solidarnosc», dopo essere giunta alla conclusione che il governo non ha mantenuto gli impegni presi all’atto dell’accordo, promuove un’azione di protesta che consiste nello sciopero articolato di due ore su alcune linee ferroviarie e nel presentarsi al lavoro in abiti civili. Si ha una serie di trattative a Wroclaw in cui il governo riconosce di dover rispettare gli accordi presi parallelamente con i sindacati dei ferrovieri. Il conflitto era scoppiato in merito alla modalità di suddivisione degli aumenti tra ferrovieri.

■ Su richiesta del procuratore del voivodato di Varsavia viene effettuata una perquisizione nella copisteria di «Solidarnosc» della Mazovia «in seguito alla quale vengono ritrovate — come si legge nel comunicato — copie non autorizzate di documenti segreti appartenenti ad istituzioni statali». Viene arrestato uno degli impiegati e in sua difesa il reparto montaggio delle officine «Ursus» scende in sciopero in base al prin cipio che un documento scoperto in fase di perquisizione non costituisce segreto di stato (si tratta della lettera del procuratore generale agli organismi a lui sottoposti che si occupano dell’attività degli elementi antisocialisti).

■ I principi della legge sulla censura elaborata dal ministero della Giustizia trovano perplessi i centri creativi, gli uomini di scienza, i giornalisti. Il progetto appare pericolosamente generico, parla di numerose disposizioni esecutive, riduce al minimo il controllo sulle decisioni censorie, trasferisce parte dei compiti censori alle istituzioni culturali, agli editori, ai redattori e agli autori.

 Dicembre

■ Jan Narozniak e Piotr Sapela, arrestati per aver diffuso il documento della Procura Generale relativo al modo di eliminare «gli elementi antisocialisti», vengono rimessi in libertà; in conseguenza di questo viene annullato lo sciopero che «Solidarnosc» aveva minacciato nella capitale. Nel corso di un colloquio con il viceprimo ministro Jagielski, vengono illustrate la posizione del sindacato nei confronti dell’azione della Procura Generale e la richiesta di non ricorrere a metodi scorretti.

Continua intanto lo sciopero all’acciaieria «Warszawa»: solo l’intervento di Walesa riesce ad ottenerne la sospensione. Viene concordato per i primi di dicembre un incontro con le autorità sul tema del rispetto della legalità. Contemporaneamente la commissione nazionale d’intesa di «Solidarnosc» ricorda il divieto di proclamare scioperi senza aver prima consultato le autorità del sindacato e invita ad evitare pretese eccessive nel settore degli stipendi.

■ In seguito all’impegno da parte del ministro delle Comunicazioni di applicare l’accordo concluso con il comitato interaziendale di sciopero dei ferrovieri, viene sospeso lo sciopero nelle ferrovie.

■ Continua alla miniera «Wujek» l’azione di protesta dei rappresentanti di una quindicina di miniere di carbone.

■ Una delegazione di «Solidarnosc», su invito delle centrali sindacali dell’America Latina, si reca in visita in Perù e Venezuela dove viene anche ricevuta dai presidenti di quelle repubbliche.

■ Viene rimandata a data da destinarsi la già prevista programmazione del film «Operai 80».

■ Nel decimo anniversario della tragedia del Litorale Baltico, viene inaugurato a Danzica il monumento a ricordo degli operai dei cantieri che caddero nelle strade di Danzica per difendere i diritti di uomini e di lavoratori. Lapidi vengono scoperte anche a Gdynia e Stettino.

■ Zycie Warszawy» Mieczyslaw Rakowski scrive: «II periodo 1948-49, il giugno-ottobre 1956, il marzo 1968, il dicembre 1970, il giugno 1976 e infine il 1980 sono date su cui gli storici devono meditare e i politici dovranno aiutarli concedendo loro l’accesso ai documenti che giacciono negli archivi. È infatti assolutamente ottusa l’idea secondo cui il rivelare le vicende di quelle crisi può essere politicamente inutile».

continua

(1981)