tratto da Tempi, 27 ottobre 1999 Paolo Gulisano Loro hanno sempre prediletto per se stessi la definizione di cattolici democratici (sottointendendo implicitamente che il resto della cristianità italiana fosse autoritaria, regressista e parafascista), ma l’opinione pubblica li conosce meglio come “cattocomunisti”, anche se forse sarebbe più opportuna la definizione di “clerico-comunisti” o “clerico-progressisti”.