Avvenire, 6 luglio 2000 di Alfredo Cattabiani In un recente articolo pubblicato su un quotidiano che si considera autorevole un giornalista, parlando del genoma, sosteneva tanto entusiasticamente quanto incautamente che grazie a questa scoperta si sarebbero potuti programmare in futuro uomini buoni eliminando i fattori genetici che contribuivano a formare criminali e malandrini.