L’atteggiamento tollerante con i musulmani è sempre più pericoloso. Il loro unico obbiettivo è dominarci
di Magdi Cristiano Allam
I nostri cardinali, vescovi e sacerdoti tradiscono la fede nella verità assoluta in Cristo come sigillo della profezia e compimento della rivelazione al punto da concepire che la legittimazione dell’islam e la costruzione delle moschee sia parte della loro missione cristiana, ma loro che hanno subito sulla loro pelle le discriminazione, la persecuzione e il massacro perpetrati dai musulmani ci condannano come aspiranti suicidi.
Ho conosciuto la scorsa settimana a Bruxelles monsignor Charles- Clément Boniface Ozdemir, detto padre Samuel, della Chiesa sirocattolica, nato in Turchia e cittadino belga, personaggio focoso e carismatico che si è scontrato con la Curia cattolica, ha vinto un processo intentatogli per diffamazione dell’islam e ha partecipato alle elezioni locali con una propria lista.
Lo scorso 7 novembre avevo conosciuto a Parigi il gruppo di cristiani arabi che gestisce la televisione Al Hayat (La vita) la cui sede principale è a Seattle nello Stato di Washington, partecipando come ospite alla trasmissione di punta Al Dalil (La prova).
Sono due realtà che affrontano in modo diverso il rapporto con l’islam, ma concordano sia sul fatto che si tratta di un’opera del demonio sia sul fatto che la nostra missione come cristiani è essenzialmente quella di conoscere e di far conoscere la verità del Corano e di Maometto. Ed è evidente che sono loro a potersi assumere l’onere di questa missione dal momento che conoscono l’arabo, hanno studiato i testi fondamentali dell’islam e hanno il coraggio di affermare pubblicamente la verità finendo per convertire al cristianesimo molti musulmani.
Ho incontrato padre Samuel nel mio ufficio nel Parlamento Europeo e sono rimasto subito impressionato dalla spontaneità e dalla chiarezza della sue posizioni di netta condanna dell’islam, definito una falsa religione opera del demonio, ispirato da un criminale assetato del sangue dei cristiani, degli ebrei, degli apostati e di tutti coloro che non si sottomettono all’islam complessivamente condannati come infedeli.
Afferma senza esitazione che se lui avesse scritto oggi il Corano sarebbe stato arrestato e condannato per apologia di odio, violenza, morte, discriminazione, razzismo e terrorismo. Ha sostenuto in televisione che la proliferazione delle moschee è peggiore della proliferazione delle centrali nucleari e che dietro a ogni islamico che si attiene rigorosamente al dettame del Corano e all’esempio di Maometto vi è un potenziale terrorista. È convinto che i musulmani in Europa non siano integrabili e che il loro vero obiettivo è insediarsi, radicarsi per sottometterci all’islam.
È contrario ai matrimoni misti tra cristiani e musulmani. Ha avuto 45 famigliari uccisi dai musulmani e dice con convinzione: «Io li conosco bene. Sono falsi, ipocriti e perfidi. Dicono di volere il dialogo e la convivenza ma ciò che vogliono è costringerci a sottometterci all’islam. Tareq Ramadan (il più celebre ideologo dei Fratelli Musulmani in Europa) afferma che i musulmani «offrono» l’islam agli europei ma non lo impongono. Hanno una lingua biforcuta per opportunismo. La dissimulazione delle loro reali intenzioni (taqiya) è legittimata dal Corano e da Maometto».
A differenza del gruppo di cristiani arabi che gestisce la televisione Al Hayat e che sono convinti che l’islam un giorno finirà quando i musulmani conosceranno ciò che è scritto nel Corano e chi è stato Maometto, che pertanto la nostra missione è di far conoscere i testi fondanti dell’islam ai musulmani, padre Samuel non crede affatto in questa possibilità: «Anche se prendono atto che nel Corano si ordina di uccidere i non musulmani, loro l’accettano acriticamente perché l’ordine viene da Allah e Allah non può sbagliarsi».
La conclusione a cui approda padre Samuel è catastrofica: «Ci sarà una guerra civile in Europa. Di ciò non ho alcun dubbio». Questa guerra civile sarà causata dalla volontà egemonica dei musulmani. «Noi siamo determinati a prepararci alla battaglia per difendere il cristianesimo.
Gli europei e la Chiesa cattolica non conoscono l’islam. Purtroppo anche gli islamologi cattolici che ispirano le scelte della Chiesa sono filo-islamici. Per conoscere l’islam bisogna averci vissuto, essere dentro la realtà dell’islam e il vissuto dei musulmani. Noi cristiani fuggiti dall’ islam lo conosciamo bene. Saremo noi a difendere il cristianesimo in Europa e a salvare l’Europa dalla nuova dominazione islamica».
Sono d’accordo sul fatto che gli europei in generale e la Chiesa in particolare non conoscono o semplicemente hanno paura o addirittura sono collusi con l’islam, essendo ormai succubi dell’ideologia del relativismo che porta a legittimare l’islam a prescindere dai suoi contenuti come religione di pari valore e dignità dell’ebraismo e del cristianesimo.
Ma sono convinto che noi italiani e noi europei possiamo, anzi dobbiamo, riscattare la nostra civiltà laica e liberale dalle radici giudaico-cristiane affermando e facendo rispettare un modello di convivenza fondato sulla condivisione dei valori non negoziabili della sacralità della vita, della dignità della persona e della libertà di scelta, nonché sulla certezza delle regole che si traducono in diritti che salvaguardano tutti senza alcuna discriminazione ma anche doveri che vincolano tutti senza alcuna eccezione.
La nostra vera missione è salvarci dalla dittatura del relativismo e del materialismo per fortificarci dentro e vincere la sfida epocale contro gli adoratori di Allah e del dio denaro.