Qualche dubbio su Wikipedia, versione hard discount del supermercato della comunicazione che è Internet, serpeggiava e Rassegna Stampa lo ha doverosamente segnalato con l’articolo di Francesco Ognibene pubblicato da Avvenire nel settembre 2007.
E’ stato segnalato infatti un vero e proprio caso di censura a danno di “Due minuti per la vita”, sito cattolico che ha lanciato l’iniziativa di preghiera per scongiurare la piaga dell’aborto nel mondo e al quale anche il Centro Cattolico di Documentazione di Marina di Pisa ha aderito.
Questi i fatti.
Gli amministratori del sito hanno tentato di inserire la voce “Due minuti per la vita” in Wikipedia.it ma questa è stata reiteratamente cancellata – ed ogni volta dopo pochi minuti di esistenza – in quanto inizialmente ritenuta una voce di “promozione ideologica” e poi sotto la motivazione – che gli amministratori di “Due minuti per la vita” giudicano a ragion veduta pretestuosa – che si sarebbe trattato di una trovata esclusivamente pubblicitaria.
La voce era stata scritta nel primo pomeriggio di giovedí 14 febbraio 2008, per presentare l’iniziativa di preghiera in difesa della vita nascente, che si sta diffondendo in Italia ormai da due anni e mezzo e che ha ricevuto oltre 10.000 adesioni nazionali ed internazionali.
Al link http://www.box.net/shared/yftp2skwsg é liberamente consultabile e scaricabile tutto il materiale che é stato possibile salvare prima dell’ultima cancellazione avvenuta il 15 febbraio alle ore 10.58.
I file a disposizione sono costituiti da cinque screenshot (cioé “fotografie” dello schermo), e una stampata pdf della pagina internet della voce medesima.
Tali documenti testimoniano come la voce fosse stata compilata in maniera pulita ed ordinata, seguendo lo standard delle voci di Wikipedia. Inoltre che la voce non fosse qualificabile, almeno da una persona in buona fede, come mezzo di promozione personale o associativa. Si trattava, da parte della realtá di ‘Due minuti per la vita’ di una ragionevole, doverosa e legittima presenza in un’enciclopedia che si definisce libera.
L’ “enciclopedicitá”, secondo il gergo di Wikipedia, di “Due minuti per la vita” consiste nel fatto che si tratta di un gruppo ormai fisicamente radicato sul territorio nazionale con migliaia di aderenti e di simpatizzanti, e che ha ricevuto l’approvazione e l’incoraggiamento di molti sacerdoti, religiosi e religiose, fedeli laici, nonché uomini e donne di buona volontà.
Lo staff di “Due minuti per la vita” sottolinea inoltre come la voce non contenesse nulla di sconveniente, volgare, offensivo; non fosse presente nessuno dei requisiti indicati come motivo determinante la cancellazione. Fasulla anche la “motivazione promozionale”, cioé di pubblicitá, che é stata addotta dagli amministratori nel giustificare la cancellazione, con riferimento al fatto che nella versione originaria della voce (cfr. file ‘4.bmp’ su http://www.box.net/shared/7kt5tw8owc) fossero stati indicati i siti delle associazioni e dei gruppi aderenti all’iniziativa di preghiera. Infatti, nonostante la voce sia stata ripubblicata senza l’indicazione dei siti, é sopraggiunta ugualmente la cancellazione.
Successivamente da Wikipedia.it è stato reso impossibile modificare in qualsiasi modo la voce “Due minuti per la vita”.
“Due minuti per la vita” ha affidato ad un comunicato il proprio commento sulla vicenda. In esso si legge: “La veritá pare essere che non si poteva sopportare di leggere dell’esistenza di un’iniziativa di preghiera i cui promotori invitano a pregare per i bambini abortiti, cioé uccisi!
Questo é l’unico motivo che ha determinato la cancellazione della voce! Di ció rimane palese traccia nella seconda cancellazione di ieri (ne sarebbero giunte altre 4), quella delle ore 14.39 (cfr. http://www.box.net/shared/0telam8w0s) , giustificata da un amministratore di Wikipedia in un fin troppo esplicito binomio di parole: ‘promozione ideologica’.
Sarebbe interessante sapere in quale ideologia sono stati catalogati gli oltre 10.000 aderenti alla preghiera per la vita da parte di questi censori del web che – ben celati ed elegantemente agghindati nei loro costumi di paladini del ‘libero sapere’ e del ‘libero pensiero’ – impersonificano ancora una volta l’intelloranza e la dittatura del relativismo! “
Due minuti per la vita conclude: “Non sará forse che pregare per i milioni di bambini uccisi ogni anno nel mondo con l’aborto sia indice, nella mente di chi ci ha censurato, di appartenere a quella reazionaria ed oscurantista schiera di chi difende la vita dal concepimento alla morte naturale perché ritiene che essa sia sacra in quanto dono di Dio?
In tal caso non ci lamentiamo di dove ci hanno collocato e non ci vergogniamo di ricordare sempre ed a tutti, opportune et importune, che la vita viene da Dio e solo Lui puó toglierla! Non ci resta che rispondere: hic manebimus optime!”
Rassegna Stampa si associa.